SASSARI 24 giugno 2025 – Le armi dell’omicidio di Davide Unida sono state esibite per la prima volta davanti alla Corte d’Assise di Sassari. Durante l’udienza di oggi nel processo a carico di Fabio Malu, accusato dell’omicidio avvenuto l’8 luglio 2023 a Luras, i giudici hanno potuto esaminare l’ascia e il tubo metallico che hanno trasformato una lite per le chiavi di un’auto in una tragedia.
Il presidente della Corte d’Assise Massimo Zaniboni ha autorizzato l’esposizione dei reperti su sollecitazione della difesa, rappresentata dall’avvocato Giampaolo Murrighile, permettendo così a tutti i presenti di comprendere le proporzioni degli oggetti utilizzati nel duello mortale. L’ascia era in possesso di Unida (la vittima) mentre Malu (il presunto omicida) impugnava un tubo di aspirapolvere retrattile recuperato dalla propria auto.
I Carabinieri accertatori hanno proseguito l’analisi delle immagini delle telecamere comunali che hanno ripreso l’intera sequenza dell’aggressione. Le riprese mostrano chiaramente come Unida si sia presentato armato di ascia tentando di colpire l’avversario brandendola a due mani. Il colpo è andato a vuoto, intercettato dal tubo metallico dell’avversario.
La colluttazione è durata pochi istanti ma si è rivelata fatale. Malu ha bloccato l’ascia trattenendola salda mentre con la mano sinistra – essendo mancino – ha sferrato cinque colpi con il tubo metallico. Unida è morto quattro giorni dopo, in coma, all’ospedale di Sassari, il 12 luglio 2023.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tra Unida e Malu esisteva “un’acredine atavica” che durava dal 2013, caratterizzata da reciproche querele e incompatibilità caratteriali. La scintilla che ha innescato la tragedia è scaturita nel primo pomeriggio dell’8 luglio quando Unida ha accusato il rivale di avergli sottratto le chiavi dell’auto lasciata con i finestrini aperti. Nonostante non avesse prove concrete, la vittima era convinta che l’autore del furto fosse proprio Malu.
L’udienza proseguirà martedì prossimo con l’ascolto dei Carabinieri del nucleo speciale RIS di Cagliari che hanno effettuato gli accertamenti tecnici sui reperti. Il processo si svolge con calendario serrato davanti alla Corte d’Assise di Sassari presieduta dal giudice Zaniboni.
L’imputato era presente in aula durante l’udienza odierna. Malu era stato arrestato il 13 luglio 2023 a casa di conoscenti a Tempio e condotto nel carcere di Bancali. Successivamente era stato scarcerato per scadenza dei termini e doveva risiedere a Tempio senza poter mettere piede a Luras. È stato nuovamente arrestato il 9 gennaio 2025 per aver violato l’obbligo di dimora a Tempio.