Si è svolta l’udienza in Corte d’Assise a Sassari nel procedimento a carico di Davide Iannelli accusato dell’omicidio di Tony Cozzolino. Sono stati sentiti due testimoni a cominciare dal conducente dell’autobus, fermo al capolinea, che ha riferito di aver usato l’estintore per spegnere la torcia umana in cui si era trasformato Cozzolino dopo l’accensione dei suoi vestiti da parte di Iannelli.
Il testimone ha ripercorso la vicenda dal suo punto di vista. Ha raccontato delle urla disumane di Cozzolino che chiedeva aiuto. L’autista del bus di linea era sceso dal mezzo perché poco prima lo stesso Cozzolino, nella disperazione di quei momenti, aveva addirittura tentato di salire a bordo dove c’erano altre persone.
“Ho usato l’estintore e ho spento il fuoco” ha detto e ha descritto come la vittima fosse completamente ustionata anche nel volto ma ancora in vita mentre implorava aiuto.
A seguire è stato sentito anche il dipendente di un distributore che quella mattina avrebbe riconosciuto Davide Iannelli mentre riempiva una bottiglia con 5 euro di benzina.
Il PM Daniele Rosa aveva fissato anche la testimonianza di Rosa Bechere ma il magistrato ha detto pubblicamente che sul caso della scomparsa della moglie di Davide Iannelli c’è un’indagine in corso ed è opinione della Procura che sia deceduta e quindi, verosimilmente, non potrà essere sentita nel corso del processo.
La prossima udienza è stata fissata per il 17 ottobre. In quell’occasione dovrà essere sentito anche un altro testimone che riferirà sulla consegna delle immagini provenienti dalle telecamere di videosorveglianza della sua abitazione. Un video che ritrae l’esatto momento in cui Iannelli dà fuoco a Cozzolino dopo avergli buttato addosso la benzina.
La famiglia Cozzolino e tutti i familiari sono difesi dagli avvocati Giampaolo Murrighile, Antonio Fois e Massimo Perra mentre Davide Iannelli è difeso da Abele e Cristina Cherchi.