OLBIA. Il Black Friday in città non attira più come prima. Sono lontani i record degli anni passati. I dati olbiesi risultano essere più o meno in linea con i numeri nazionali e quindi simili a quelli registrati lo scorso anno.
Secondo Pasquale Ambrosio di Confcommercio Nord Sardegna, a perdere sarebbero i negozi di quartiere, surclassati dalla grande distribuzione. Fare acquisti con un click sembrerebbe la scelta preferita dai consumatori. “L’online e le realtà commerciali più importanti non seguono regole ben precise – dice Ambrosio -. Non sono vincolate, come noi, a norme e tempistiche che regolano eventi di questo tipo. Per questa ragione, anticipano il Black Friday e il cliente finale è disorientato”.
Era stato proprio Ambrosio, da presidente di Confcommercio, ad aver lanciato questo appuntamento a Olbia. “Avevamo cavalcato l’onda americana e per i primi anni i risultati erano stati straordinari. La gente aspettava il venerdì per fare i primi acquisti di Natale e quella data per noi commercianti faceva la differenza nel mese di novembre, anticipando di fatto i saldi di fine stagione”.
La gente dunque sembra aver perso interesse per il Black Friday nei negozi tradizionali che oggi equivale, come sottolinea Ambrosio, “a poco più di una buona giornata di lavoro”.
A guadagnare davvero sarebbero esclusivamente i colossi della grande distribuzione che estendono le promozioni sia ai giorni prima che a quelli successivi al venerdì. “Occorre pensare – aggiunge Pasquale Ambrosio – che se Amazon e altre grandi realtà non si adoperano per regolamentare certe situazioni, saremo sempre noi ad essere danneggiati. È un vero peccato perché questo appuntamento poteva essere una buona opportunità per aumentare le vendite di tutto il comparto commerciale locale”.