OLBIA. Non si fermano le ricerche in mare di Lorenzo e Giuseppe Deiana, i due fratelli olbiesi di 20 e 24 anni dispersi dal 19 aprile. È il sesto giorno consecutivo di operazioni, coordinate senza sosta dalla Direzione Marittima di Olbia, con il coinvolgimento di numerosi volontari e mezzi navali.
Questa mattina l’area a mare di levante di Golfo Aranci è stata battuta da decine di persone a bordo di gommoni e imbarcazioni private. In terra gli amici e i parenti dei fratelli, in mare anche diversi pescherecci impegnati in attività di strascico nel tentativo di recuperare eventuali tracce della “Molinari”, l’imbarcazione su cui viaggiavano i due giovani.
Tra gli oggetti individuati, riferibili all’imbarcazione, figurano due serbatoi, ora al vaglio degli investigatori della Direzione Marittima. I contenitori potrebbero offrire elementi preziosi per ricostruire la distanza percorsa dalla barca prima di sparire.
Sulla terraferma, le ricerche proseguono con il supporto dell’associazione di protezione civile “Gaia”, che sta coordinando numerose squadre a piedi lungo le coste. Anche domani le operazioni proseguiranno senza interruzioni.
Intanto, emerge un dettaglio sulla telefonata partita dai ragazzi intorno alle 13:00 di sabato scorso allo zio Simplicio Deiana, fratello della mamma Simona, esperto marinaio e titolare di un negozio specializzato nella pesca. La chiamata, che aveva fatto discutere per essere stata agganciata da una cella in Ungheria, ha una spiegazione: lo zio, che vive a Olbia, si trovava nel paese magiaro per una vacanza, ospite nella residenza della moglie. I ragazzi, in difficoltà mentre in quelle ore la sciroccata colpiva con violenza il versante esterno di Capo Figari, potrebbero averlo contattato per chiedere aiuto o un consiglio.
La città di Olbia e la comunità golfarancina restano col fiato sospeso, con la speranza che ogni dettaglio, ogni frammento recuperato, possa riportare notizie certe sulla sorte dei due giovani.