OLBIA. “Siamo qua per manifestare contro l’Azienda per le mancate risposte da due anni a questa parte”. Lo hanno gridato a gran voce i rappresentanti delle funzioni pubbliche Cgil e Uil, Rsu e sindacato degli infermieri, durante il sit-in organizzato di fronte all’ospedale Giovanni Paolo II a seguito dell’esito negativo dell’incontro con i vertici della Asl Gallura.
Ventiquattr’ore di astensione collettiva dal lavoro e la manifestazione fuori dall’ospedale olbiese, lo sciopero della Sanità gallurese è entrato nel vivo richiamando dipendenti dei tre presidi ospedalieri di Olbia, La Maddalena e Tempio-Pausania.
“Chiediamo che vengano date le PEO, progressioni economiche orizzontali, e il premio produttività – ha detto Vito Langiu, segretario territoriale Uil Flp -. I lavoratori hanno diritto alle remunerazioni che non arrivano dal 2022, nonostante i nostri interventi e i due incontri col Prefetto per riuscire a essere convocati dalla Asl Gallura. Quest’ultima non ha un buon dialogo con i sindacati, questa è la verità”.
“Siamo qui per manifestare per una sanità pubblica che ormai è scomparsa – ha sottolineato Elena Moro, dirigente sindacale FP Cgil Gallura -, a parte il rinnovo di contratto e il passaggio di fascia. Questi due aspetti vengono da sé e aspetteremo però non è più possibile lavorare come accade ora. Acciaro deve ascoltarci.
A La Maddalena, da dove vengo, ci sono problemi cronici – ha detto Moro -. Anzi, forse ora è uno dei posti che funziona un po’ meglio ma sempre col sacrificio di tutti noi. Siamo sempre gli stessi, siamo over 50 e over 60, e veniamo spostati in più reparti per coprire i turni perché abbiamo mancanza di personale. Non siamo in esubero come afferma il dirigente Acciaro, siamo risicati”.
“Chiediamo che vengano riconosciuti i nostri diritti e quelli dei pazienti con i quali abbiamo a che fare ogni giorno – ha affermato Giovanni Carbini, infermiere presso il presidio ospedaliero di Tempio-Pausania -. Finora abbiamo sentito tante belle storie ma i fatti sono rimasti incompiuti”.
Secondo Achille Caddeo, segretario provinciale Nursind, è necessario “che si chiudano le vertenze ma anche venire convocati al più presto dalla direzione, per iniziare un discorso di costruzione di nuove relazioni sindacali”.
“Ci aspettiamo che l’Azienda si rimetta nelle condizioni di poter parlare con chi rappresenta i lavoratori – ha sottolineato Jessica Cardia, segretaria territoriale Fp Cgil Gallura -. Oggi abbiamo portato le recriminazioni dei dipendenti”.
Con una spaccatura sul fronte sindacale, malgrado Fials e RSU Cisl non abbiano aderito, secondo i sindacati presenti al sit-in ha partecipato allo sciopero oltre il 60% dei lavoratori della Asl Gallura, esclusi i servizi essenziali garantiti, tra Olbia, La Maddalena e Tempio. I numeri reali si conosceranno domani mattina attraverso la lettura delle presenze al lavoro.