OLBIA. Con nuovi laboratori, gli approfondimenti di Josep Ejarque sui mercati di Grecia e Turchia, e gli strumenti metodologici proposti da Antonio Usai su come utilizzarli per essere più competitivi nel turismo, si chiude l’ultima data di Call2Action edizione 2023.
Questa settimana abbiamo intervistato Marco Naseddu, ingegnere e responsabile Area di lavoro strumenti finanziari del Centro Regionale di Programmazione. Tra gli argomenti affrontati, abbiamo parlato di mobilità sostenibile e di investimenti vincenti per la Sardegna. Di seguito l’intervista:
Di che cosa si occupa in sintesi il centro regionale di programmazione?
“Ci occupiamo di sovrintendere alla programmazione delle risorse e all’attuazione delle azioni che, utilizzando le risorse, devono garantire il raggiungimento di determinati obiettivi legati alla sostenibilità.
Dalla competitività e innovazione per il sistema delle imprese, in accordo con il mondo dell’Università e della Ricerca, fino al tema della transizione digitale per la pubblica amministrazione e per le imprese, alla transizione energetica verde e all’aspetto ambientale che guarda alla conservazione delle caratteristiche ambientali della Sardegna, gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, all’economia circolare, fino ad arrivare all’innovazione e inclusione sociale, e alla costruzione di strategie territoriali che ci consentono di utilizzare meglio le risorse. Un panorama di interventi e risorse, dunque, da distribuire tra i vari Assessorati per competenza che deriva dalla programmazione dei programmi regionali”.
Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, come siamo messi in Sardegna e cosa c’è ancora da fare?
“ Rispetto alla programmazione del FESR, abbiamo uno spazio dedicato al tema della mobilità su scala urbana. Con il Fondo di Sviluppo e Coesione abbiamo altre risorse sul PNRR e sulle grandi infrastrutture di trasporto.
Il problema che abbiamo è ridurre il gap infrastrutturale e rimuovere la discontinuità, i problemi dell’accessibilità interni ed esterni. Il tema della continuità territoriale riguarda sia quella interna sia i collegamenti col resto d’Italia ed Europa. In Call2Action abbiamo parlato dell’offerta turistica e di come attrarre offerta dei turisti, ragionando su una forte identità da individuare per proporre un prodotto interessante e accattivante”.
Dal suo punto di vista come si potrebbe investire meglio sul turismo?
“ Bisogna realizzare un intervento che tenga conto del sistema turistico nel quale intervenire. Avere un approccio di sistema, passando dalla competitività delle aziende di questo settore a come garantire l’accessibilità alla nostra Isola, come poter allungare la stagione ampliando l’offerta con una serie di proposte interessanti anche per i mesi non estivi.
Occorre lavorare molto sul prodotto e su come si vuole far riconoscere la Sardegna rispetto alle altre regioni, pensare a quello che può offrire. Non è facile perché dobbiamo superare il tema della stagionalità, la “discontinuità” territoriale nei mesi invernali, e dobbiamo ragionare come “sistema Sardegna”.
È necessario capire cosa può fare l’amministrazione regionale quando ha di fronte tante risorse utili per le imprese che si rafforzano, per risolvere il problema della continuità territoriale, pontare sui grandi eventi dallo sport, alla convegnistica alla concertistica anche nei mesi spalla. Pensiamo al prossimo capodanno di Olbia, con Zucchero e Salmo, e ad Alghero con Ligabue.
Dobbiamo dunque costruire un’identità e un sistema che predispone questo meccanismo, creare opportunità e lavorare insieme attraverso una visione unitaria e usando al meglio le risorse che arrivano da fondi comunitari, nazionali e regionali”.
Voi vi occupate di finanziare le aziende che operano nel settore turistico. Su cosa dovrebbero puntare le aziende sarde?
“Nel periodo del covid abbiamo aiutato le grandi aziende alberghiere. Occorre garantire continuità di finanziamenti per investimenti, crescita e ammodernamento, e per la capacità di avere strutture e un’offerta sempre all’altezza di un target medio alto, che è molto competitivo. Al tempo stesso è necessario garantire un sistema regione in grado di accogliere questa domanda, partendo ad esempio dall’accoglienza in aeroporto”.
Come vede la Sardegna tra dieci anni?
“ Con grande ottimismo, spero riusciremo a superare questa frammentazione costruendo un sistema attorno alla risorsa turismo. Dobbiamo essere capaci di stare in un mercato molto competitivo, quello nazionale e internazionale, ampliare e diversificare l’offerta e lavorare tutti insieme, sia privato che pubblico. Mi auguro che tra dieci anni avremo sempre la stessa Isola, che mantiene la sua bellezza e si preserva nella sua stupenda caratteristica ambientale. Rispettare l’equilibrio tra bellezza e natura, e la capacità di fare di questa un elemento di sviluppo”.
Sardinia Call2Action è organizzato da Geasar, società di gestione dell’aeroporto di Olbia Costa Smeralda, in collaborazione con l’assessorato del Turismo della Regione Sardegna e il patrocinio di Enit e Tourism Plus.