OLBIA. La Cgil scende ancora una volta in piazza per manifestare contro la Sanità sarda. Dopo la tappa di Sassari, la mobilitazione si è spostata a Olbia.
Il corteo, con bandiere e fischietti, è partito dalla sede amministrativa della Asl Gallura per arrivare all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. “Contestiamo i diritti che vengono negati ai lavoratori – ha detto Jessica Cardia, segretaria territoriale FP Cgil Gallura -, gli istituti contrattuali che ci vedono impegnati in una vertenza aperta con il Prefetto per il pagamento della produttività e l’attribuzione delle progressioni economiche orizzontali, e le scelte organizzative all’interno dei presidi ospedalieri.
La scelta sull’atto aziendale è stata quella di unificare i reparti e attribuire ai reparti di degenza piattaforme multidisciplinari. La Asl Gallura dovrebbe interloquire con la parte sindacale in maniera più completa e leale – ha sottolineato Cardia – e rivedere l’atto aziendale”.
Presenti la segretaria generale della Cgil Gallura Luisa Di Lorenzo, il segretario FP Cgil Sassari Paolo Dettori e il segretario generale della Cgil sarda Fausto Durante. “I problemi della Sanità in Gallura sono gli stessi di tutta la Sardegna – ha detto Durante -. Liste d’attesa infinite, pazienti anche gravi che devono sopportare disagi enormi, come ad esempio essere dirottati da un territorio all’altro dell’Isola senza programmazione né rispetto, e soprattuto la mancanza di investimenti in tecnologie, infrastrutture e in risorse umane ed economiche per la Sardegna. La politica deve cambiare passo rispetto al modo in cui sull’Isola si tutela il diritto alla Salute”.
La protesta andrà avanti nei prossimi giorni a Nuoro, Oristano e Cagliari mentre il prossimo 8 febbraio Cgil, Cisl, Uil e Nursing incontreranno i dirigenti della Asl Gallura. L’esito del confronto potrebbe determinare la proclamazione dello sciopero generale della Sanità gallurese.