OLBIA. “In seguito all’emanazione del decreto 29 maggio 2024, n. 85, si sollevano importanti preoccupazioni riguardo alle sue disposizioni, le quali rischiano di escludere storiche associazioni di formazione per assistenti bagnanti, compromettendo la sicurezza delle nostre spiagge con il serio rischio di non poter aprire tutte quelle attività di servizi presenti sul demanio per la stagione 2025”. Lo dichiara, attraverso una nota stampa, il segretario regionale ITB Italia Francesco Gambella.
“Una delle principali criticità del decreto – prosegue Gambella – è l’assegnazione della formazione esclusivamente a figure denominate “allenatori di nuoto per salvamento”. È inaccettabile che l’attività di un bagnino venga ridotta a una mera gara a tempo nel recupero di un manichino. L’attività del bagnino richiede invece competenze strategiche, capacità di osservazione e conoscenza approfondita delle diverse tipologie di litorali e delle condizioni meteo marine. Inoltre, l’innalzamento dell’età minima per diventare assistente bagnante a 18 anni rappresenta un ulteriore punto critico. Questa misura non solo comporta una significativa perdita di forza lavoro per il comparto turistico, ma rischia anche di lasciare molti giovani senza opportunità lavorative in un settore che ha bisogno di ogni risorsa disponibile”.
Secondo il segretario regionale “È fondamentale ricordare che società storiche come il Salvamento Genova, attiva dal 1871, non possono essere messe nel dimenticatoio. Con 150 anni di storia e un contributo inestimabile alla sicurezza delle nostre coste, è inaccettabile che una realtà così significativa venga trascurata e rischi di scomparire. L’eliminazione della figura dell’istruttore di arti marinaresche al salvataggio, a favore dell’allenatore, rappresenta una colossale svista legislativa. L’istruttore è colui che fornisce nozioni tecniche e pratiche utili per esercitare abilità fondamentali, mentre l’allenatore si concentra su prestazioni sportive.
È urgente – conclude Francesco Gambella – un confronto costruttivo con le autorità competenti per rivedere le disposizioni di questo provvedimento e garantire una formazione equa e accessibile per tutti gli aspiranti assistenti bagnanti, tutelando così la sicurezza delle nostre spiagge e il futuro del comparto turistico”.