★VIDEO★ OLBIA: Grande successo per l’associazione di volontari “Gli amici de su Fogarone di Sant’Antonio“, che, dopo aver acceso il grande falò nell’agro di via Barcellona, rispettando una tradizione che si rinnova da circa dieci anni in città, ha offerto la cena sociale a circa 500 persone, circa il doppio di quanto ci si aspettasse.
L’organizzazione, coordinata dal presidente dell’associazione, l’olbiese Agostino Frisciata, non ha tremato e ha persino apparecchiato due tavolate extra all’aperto. Per tutti, il classico menù di carnevale: lardo, cavoli, fave, fagioli, patate, cipolle e maiale arrosto, il tutto innaffiato da vino corposo e dolci caserecci a volontà.
A tavola, cittadini residenti a Olbia, per la maggior parte originari del Goceano e della Barbagia. È grazie a questo popolo giunto negli anni in città per lavoro da Nule, Osidda, Bitti, Bono, Orune e decine di altre località dell’interno dell’Isola che il rito del fuoco di Sant’Antonio, abbandonato dopo quasi un secolo dalla demolizione della chiesa dedicata al santo degli animali nei pressi del municipio, è ritornato a vivere a Olbia.
Domenica prossima toccherà alla comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo, in collaborazione con il Comitato di Quartiere di Isticcadeddu, sciogliere il voto per Sant’Antonio con il secondo Fogarone (vedi il programma qui >).
Con gli amici de su Fogarone di Sant’Antonio abbiamo partecipato alla festa del 18 gennaio. Di seguito il video ⬇️