OLBIA. Sono arrivate le prime bollette del gas da parte del nuovo fornitore di metano in città: la Gaxa. E, manco a dirlo, hanno già provocato una prima ondata di insurrezioni a causa della richiesta di cifre spropositate oltre che totalmente inaspettate.
Doveva essere un passaggio indolore, almeno così era stato presentato, il passaggio al metano dell’intera rete cittadina ma, a quanto pare, a giudicare dalla prima bolletta, non lo è stato per nulla.
Questa mattina abbiamo ricevuto diverse mail con allegate bollette che riportano cifre superiori ai 400 euro e importi per consumi di almeno tre volte rispetto ai precedenti.
“Non capiamo come sia possibile passare da un consumo di 70 euro a circa 150 euro – dice un residente in città -. Oltretutto mi si sta addebitando la sostituzione di un contatore che non ho mai autorizzato e che nessuno ci ha mai detto che avremmo dovuto pagarlo. Per quanto mi riguarda ho già avvertito il mio avvocato per valutare se ci sono gli estremi per una denuncia nei confronti del nuovo erogatore. Alla faccia del risparmio promesso!”.
Nel dettaglio le bollette evidenziano cifre triplicate solo del consumo di gas, quando le promesse erano quelle di un sensibile risparmio e poi compare la voce che riguarda “trasporto e gestione contatore” che supera i 200 euro.
“Ma anche ammettendo, pur non essendo assolutamente prevista la spesa del contatore, non capisco come sia possibile un consumo di oltre tre volte l’importo che pagavamo prima – dice un altro utente -. Gaxa ci aveva promesso pubblicamente che i costi sarebbero stati più bassi rispetto al gpl e, invece, almeno a giudicare da questa prima bolletta, è esattamente il contrario. Così non si può andare d’accordo con il nuovo gestore. Davanti a consumi di questi importi, per quanto mi riguarda, la mia famiglia ritornerà immediatamente alle bombole”.
In attesa di sentire le motivazioni della Gaxa, sembrerebbe evidente che la partenza del metano in città sia avvenuta con il piede sbagliato.