“Come segnalato a suo tempo dalle organizzazioni sindacali, il capolinea dell’Arst attualmente sito in corso Vittorio Veneto è estremamente pericoloso: i numerosi passeggeri in attesa della partenza si incontrano con quelli in arrivo, creando assembramenti che vanno a rendere problematico perfino il normale svolgimento del servizio”. La questione di cui anche Olbianova si è occupata più volte è al centro di una interpellanza del Movimento 5Stelle a firma di Alfideo Farina rivolta al sindaco di Olbia Settimo Nizzi.
“Il 6 Aprile scorso la FIT CISL Gallura – scrive Farina – ha chiesto al sindaco un incontro affinché venisse attivato urgentemente un tavolo istituzionale con i soggetti interessati. L’incontro si è tenuto il 26 aprile e in quell’occasione Nizzi, assieme dirigente dei Lavori Pubblici, ha garantito, con entusiasmo, l’impegno di predisporre nuovi appositi stalli per poter così trasferire i mezzi delle linee ARST nel piazzale della nuova stazione ferroviaria, tramite il coinvolgimento della partecipata ASPO, e di procedere eventualmente ad attuare accorgimenti per permettere ai mezzi spazi di manovra in tutta sicurezza”.
Farina sostiene che a oggi “sono trascorsi ormai tre mesi dalle prime interlocuzioni e ad oggi ufficialmente ancora non si hanno notizie in merito”.
L’interpellanza, sottoscritta da tutta la minoranza, pone l’obbligo di risposta da parte del sindaco. In buona sostanza Farina chiede a che punto sia il trasferimento del capolinea.
“Gli utenti e i dipendenti Arst attendono da tempo una soluzione al problema. L’iter dovrebbe partire da una richiesta di concessione dell’area interessata, di competenza di Rfi, da parte del Comune. Pertanto – conclude – il primo cittadino comunichi tempistiche certe per quanto riguarda l’attivazione del nuovo capolinea Arst, o, qualora ciò non sia possibile, se esistano eventuali difficoltà oggettive che possano complicare questa utile soluzione. Da indiscrezioni, infatti, pare che l’Arst, il soggetto maggiormente coinvolto nella questione, stia dimostrando una rigidità che mal si concilia con l’interesse e la disponibilità sia del Comune sia di Rfi”.