Mentre nell’Olbia Calcio continuano a persistere le preoccupanti incertezze societarie, si avvicina la data del derby Ilvamaddalena-Olbia, una sfida che, nel girone di andata, aveva visto i biancazzurri maddalenini trionfare con un netto tre a zero. All’epoca, l’Olbia, guidata da Marco Amelia, cercava ancora di trovare la propria quadratura dopo una partenza ritardata di circa un mese. Quel ritardo ha pesato significativamente sulla classifica dei “blancos”, un problema che si riflette ancora oggi sulla graduatoria finale.
Attualmente, la squadra guidata da Ze Maria sta iniziando a delineare una propria identità, ma il progresso appare ancora insufficiente rispetto alle aspettative. Diventa quindi fondamentale che la compagine bianca risalga la classifica, nonostante l’assenza dei rinforzi richiesti alla dirigenza. La società, infatti, non è riuscita a soddisfare le esigenze del tecnico brasiliano. È vero che cinque giocatori sono stati ceduti e che ne sono arrivati tre, ma si tratta di giovani con scarsa esperienza. In situazioni del genere, però, è necessario sapersi adattare: meglio poco che nulla. Resta la speranza che i nuovi innesti possano rivelarsi funzionali alle necessità dell’allenatore.
Nella conferenza stampa pre -gara Ze Maria ha risposto così al fuoco incrociato delle domande.
Mister in questo momento la squadra affronta una partita molto delicata, all’andata finì tre a zero per gli avversari, dall’arcipelago arrivano notizie che l’incontro di domani non sarà una passeggiata visto che l’Olbia – come sappiamo – in campo non è disposta a fare sconti per nessuno. Quale è il suo punto di vista? “L’Olbia, nonostante le difficoltà che sta affrontando, è molto concentrata, si allena fortissimo e la squadra sa che non è una partita facile. Abbiamo fatto un patto nello spogliatoio con i ragazzi per essere sempre al massimo e per andare avanti per la nostra strada. Domani inizia il girone di ritorno e per proseguire verso la salvezza dobbiamo riprendere a fare più punti possibile per uscire quanto prima dai bassifondi della classifica”.
Cosa teme di più degli avversari? “Rispetto per gli avversari ma paura no. Siamo consapevoli che anche i nostri avversari vogliono uscire dalla zona play out, giocando in casa hanno la possibilità di recuperare posizioni in classifica ma noi non possiamo permetterci di lasciare sul campo ulteriori punti. In questi giorni abbiamo cercato di rileggere gli errori fatti per porre rimedio ed evitare di ripeterli in futuro per cui andremo li con tutte le nostre forze per incrementare una mentalità aggressiva e vincente”.
Sono arrivati tre giovani calciatori ma lei è soddisfatto del mercato di riparazione? “Assolutamente no perché abbiamo ancora dei ruoli scoperti. È dalla seconda conferenza stampa che abbiamo fatto che continuiamo a dire che manca un difensore di fascia e un play maker, nonostante il recuperato Maspero che – a questo punto – diventa importante per l’economia del gioco della mia squadra”.
Nell’ultimo mese sono stati rescissi consensualmente cinque contratti, e un altro, quello di Luca La Rosa, sembra ormai prossimo alla chiusura. Considerando il mancato arrivo di giocatori esperti e di sostanza, era davvero indispensabile concedere con tanta leggerezza il via libera all’ex capitano che vanta oltre duecento gare in maglia bianca? “Luca ed il suo procuratore hanno avuto un confronto con la società, la quale ha deciso di concedergli il nulla osta per andare via. Non sono al corrente di quali accordi abbia preso con l’altra società, in questi giorni abbiamo parlato e siamo stati chiari uno con l’altro, lui ha deciso di prendere questa strada e noi abbiamo rispettato la sua scelta”.
Ma lei avrebbe tenuto La Rosa? “Per come stavano andando le cose e’ difficile rispondere. La gente sa ciò che viene scritto sui giornali ma non conosce quello che succede negli allenamenti come negli spogliatoi, quindi io come allenatore devo valutare tante cose, non soltanto Luca come calciatore, come ex capitano e come bandiera dell’Olbia. Lui resterà comunque una bandiera ed un calciatore importante per la storia dei bianchi, però io devo valutare tantissime cose. Per cui il sottoscritto, insieme alla società, al procuratore e lo stesso calciatore abbiamo deciso di intraprendere questa strada. Tutto qui. Il rispetto per lui c’è sempre e c’è sempre stato”.
Il reparto che forse avrebbe bisogno di un rinforzo è l’attacco. Un nome che ricorre spesso è quello di Daniele Ragatzu. Al calciatore non dispiacerebbe ritornare qui, qualora la società dovesse chiudere l’accordo con l’ex attaccante lei troverebbe utile il rinforzo? “Conosco un po’ le sue qualità sul campo ma -come ho detto prima- io da allenatore devo valutare tante cose non soltanto la parte tecnica di un calciatore per cui, se si tornasse a parlare di Ragatzu, bisognerebbe fare una chiacchierata con il calciatore per capire esattamente quali sono i suoi intendimenti, come affronterebbe la discesa di categoria. Se l’ingaggio di Ragatzu dovesse anche servire per far crescere altri giovani ben venga, ma questo non dipende più da me quanto del calciatore stesso”.
Abbiamo chiuso il girone d’andata a sedici punti, tredici dei quali conquistati nella seconda parte del girone stesso, tenendo conto che la quota salvezza è intorno ai quarantaquattro punti quindi nel girone di ritorno l’Olbia deve conquistare ventotto punti. “Si lo so dobbiamo fare tanti punti. Io continuo a dire che la quota salvezza è alta ma nonostante nelle prime dieci partite sono stati fatti pochissimi punti, sono sicuro che ce la possiamo fare. Peggio di come è stato fatto non si può fare. Penso che seguendo il trend delle ultime sei partite la quota salvezza è alla nostra portata. Dobbiamo cercare di essere sempre molto concentrati e non avere cali di tensione. Una squadra che si vuole salvare non deve avere questi momenti”.
Dall’ultima partita, in cui lei aveva detto che con questi cali di tensione non si va avanti, cosa è cambiato? “Nel dopo partita abbiamo avuto uno scambio di idee molto duro con i ragazzi e, alla ripresa degli allenamenti, ho visto una reazione diversa nei calciatori, tutto questo mi fa ben sperare per il futuro. Di solito una partita non inizia con il fischio dell’arbitro ma si prepara molto prima e – come dicevo – ho ritrovato consapevolezza e voglia in questi ragazzi. Noi non abbiamo altri obiettivi al di fuori della salvezza e per salvarsi occorrono certe caratteristiche”.
Anelli e Santi sono stati messi fuori rosa poco più di un mese fa, visto il mercato insoddisfacente intende recuperarli? “Ne abbiamo parlato tante volte, Santi e Anelli devono chiarire certi punti con la dirigenza, sarà poi la società a dirmi se potrò contare anche su di loro”.
Torniamo alla gara di domani. Che partita sarà? “Dura perché anche loro lottano per non retrocedere, loro si sono rinforzati con dei calciatori validi e questo è un motivo in più per stare molto attenti”.
Il derby contro l’Ilvamaddalena è l’occasione perfetta per l’Olbia di riscattarsi e dimostrare tutta la sua forza! Con determinazione, grinta e la voglia di non arrendersi mai, questa squadra deve trasformare ogni difficoltà in una spinta verso il successo. È il momento di crederci e lottare con cuore e passione per conquistare punti fondamentali nella corsa alla salvezza.
Appuntamento. La Maddalena: Ilvamaddalena – Olbia: ore 15:00