OLBIA. Oggi, con la richiesta di rinvio a giudizio del procuratore Gregorio Capasso, si è chiusa la fase preliminare delle indagini durata undici mesi che vede imputato per omicidio premeditato e aggravato Davide Iannelli, 49 anni, dal marzo scorso in carcere per l’omicidio di Tony Cozzolino, 49 anni. Di fatto, il prossimo 23 febbraio alle ore 10:30 comincerà la fase processuale in cui l’imputato dovrà difendersi dall’accusa di aver organizzato e messo in atto l’agguato nei confronti del rivale, vicino di casa (abitavano nello stesso palazzo in via Petta 25), provocandone la morte sopraggiunta dopo nove giorni di agonia al Santissima Annunziata di Sassari
La vicenda risale alla mattina dell’11 marzo scorso. Iannelli lanciò benzina contro Cozzolino con una bottiglia per poi dargli fuoco con un accendino. Le fiamme lo avvolsero fin quando l’autista di un bus che aveva visto l’uomo trasformato in una torcia lo spense con un estintore. Cozzolino, però, aveva subito ustioni nel 70% del corpo e non si risvegliò più dal coma farmacologico indotto dai medici nel tentativo vano di tenerlo in vita. Il referto parla di morte per “insufficienza multiorgano secondaria a estese ustioni di secondo e terzo grado”
Secondo la Procura che si è avvalsa di testimonianze e immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza, Davide Iannelli non avrebbe affatto agito – come sostiene – per difendersi da provocazioni e soprusi ma si sarebbe appostato per l’agguato entrando in azione nel momento in cui è comparso il suo rivale. Per questo motivo, trattandosi di omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’efferatezza dell’aggressione, non potrà esserci, in fase processuale, alcun rito alternativo in Corte d’Assise.
Un avvocato del Foro di Nuoro difende Davide Iannelli mentre Giampaolo Murrighile difende in parte civile la compagna di Tony Cozzolino, Magdalena Murawska e i due figli minori. I familiari, invece, sono difesi in parte civile da Antonio Fois.
Nel frattempo, l’indagine che si incrocia con il delitto Cozzolino, per la scomparsa della moglie di Iannelli, Rosa Bechere, 60 anni, di cui si sono perse le tracce dal 25 novembre scorso, sembra essersi arenata. Sono indagati – ma non arrestati – con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, Maria Giovanna Meloni (42 anni, di Olbia) e il compagno Giorgio Beccu (49 anni, di Berchidda) anch’essi difesi dall’avvocato Murrighile.