Bisogna che prima o poi la città e i suoi amministratori facciano pace col verde. Non basta avere prati rasati nelle zone più pregiate della città, occorrerebbe, almeno qualche volta, rivolgersi a esperti che dovrebbero sapere cosa fare delle piante e non assecondare i capricci di un amministratore pro tempore.
Il lungo preambolo ci serve solo per inquadrare il nuovo obbrobrio perpetrato colpevolmente al centro della rotatoria dello stadio Nespoli. Dove fino a pochi giorni fa cresceva rigogliosa una bellissima area di macchia mediterranea di corbezzoli e persino pregiati ginepri, ora campeggiano una sfilza di tremendi moncherini a vista che testimoniano la poca perizia con la quale si affrontano i problemi del verde in questa città.
Se il problema era la difficoltà di accesso agli impianti a servizio del palo dell’illuminazione si poteva certamente ricavare un tunnel tra le alte fronde risparmiando le piante. Niente da fare. Si fa certamente prima con il taglio netto.
Ma la rotatoria del Nespoli non è il solo caso di poca attenzione al verde pubblico. In via Dei Lidi, per esempio, e in tutte le zone prospicienti al mare è inutile piantare oleandri se poi l’amministrazione vuole che al passaggio a piedi o in auto si veda il mare. Quelli crescono in fretta. Basterebbe piantare bordure basse e fare normale manutenzione senza chiamare l’emulatore povero di Edward mani di forbice. Piantare bellissimi e coloratissimi oleandri e poi mortificarli proprio quando fioriscono è un po’ come voler fare entrare un terranova nella cuccia di un chihuahua e rasargli il pelo per farcelo stare.