OLBIA. É inchiodato al suo letto ortopedico con la frattura di tre vertebre cervicali: la C1, C2 e C3. Dovrà avere tanta pazienza per recuperare la piena funzionalità del collo ma, a parte il danno, quello che Alessando Manca, 51 anni, travolto da un’auto pirata lo scorso 11 gennaio alle ore 18:00 in via D’Annunzio, non manda giù è che il suo investitore è scappato sottraendosi alla responsabilità di legge. Per questo motivo ha rotto gli indugi e, anche se stanno emergendo novità utilissime all’individuazione del pirata, si è rivolto ai suoi avvocati per sporgere denuncia.
I legali Marco Piras e Fabrizio Deiana si sono rivolti ai Carabinieri di Olbia centro e hanno formalizzato una denuncia contro ignoti. Alessandro Manca si riserva il diritto di costituirsi parte civile. Nella denuncia Manca racconta di aver notato l’auto (probabilmente una Lancia Ypsilon) fermarsi e una persona (probabilmente erano in tre a bordo) scendere e avvicinarsi. Pochi secondi e poi è risalita in macchina. I tre si sono dati alla fuga.
Per fortuna Alessandro è stato soccorso dalle persone presenti e poi dall’ambulanza del 118 prima di essere ricoverato in codice rosso al Pronto Soccorso. Le vertebre del collo fratturate rappresentano una gravissima e invalidante conseguenza dell’incidente. Prima che si introducessero i busti/collare la rottura delle vertebre veniva ricomposta con la cosiddetta “minerva gessata”, un blocco pesante che partiva dai fianchi, conteneva tutto il torace e avvolgeva la testa.
Oggi le cure sono decisamente meno pesanti grazie all’utilizzo di materiali rigidi leggerissimi ma la gravità delle ferite è sempre la stessa. Ad Alessandro poteva andare decisamente peggio se, per per pochi millimetri, le lesioni avessero permesso la fuoriuscita del midollo osseo. Avrebbe potuto subire la paralisi permanente delle gambe e forse anche della braccia. Fortunatamente il 51enne se l’è cavata con il collare che dovrà tenere per 30 giorni, come da referto, ma sicuramente ci sarà una proroga di cure e poi la lunga riabilitazione.
Nel frattempo Alessandro spera che l’atto di denuncia, oltre alle indagini in corso da parte della Polizia Locale che ha verbalizzato la dinamica dell’incidente, consenta l’apertura di una inchiesta parallela da parte dei Carabinieri. Occorrerà recuperare le registrazioni delle telecamere prima e dopo l’incidente da via D’Annunzio fino alle altre strade presumibilmente utilizzate dall’investitore.