OLBIA. I consiglieri del Partito Democratico di Olbia hanno protocollato una mozione, primo firmatario Gianluca Corda, per la modifica del regolamento per la disciplina della Tari. Una misura per andare incontro agli studenti olbiesi domiciliati in altri Comuni che comunque rientrano nello stesso nucleo familiare di origine.
Gianluca Corda, il capogruppo Ivana Russu, Antonio Loriga, Maddalena Corda, Rino Piccinnu e Stefano Spada chiedono al presidente del consiglio comunale Marzio Altana, al sindaco Settimo Nizzi, alla giunta e alle commissioni competenti “di impegnarsi a a modificare a partire dal 1° gennaio 2025 il regolamento del comune di Olbia, con l’ampliamento all’art.15 comma 2, tra le possibili situazioni di esclusione dal calcolo del nucleo per la determinazione dell’importo, anche quella dei motivi di studio fuori sede e quindi di tutti gli studenti frequentanti l’università in altro Comune, in possesso di regolare contratto che preveda il pagamento del tributo nello stesso. Naturalmente, previa verifica da parte dell’ufficio tributi della effettiva sussistenza delle condizioni”.
Corda sottolinea che in riferimento alle situazioni di esclusione “ho (e abbiamo) ricevuto numerose segnalazioni arrivate da più famiglie, i cui nuclei familiari risultano composti da figli temporaneamente domiciliati altrove perché frequentanti l’università in altre città dell’Isola e della Penisola, con regolare contratto che attesta il pagamento in quei comuni del tributo sui rifiuti e che in città sono residenti un gran numero di giovani attualmente domiciliati come studenti fuori sede in altre città.
Dall’esame di numerosi regolamenti sul tributo dei rifiuti anche di comuni della Sardegna, ad esempio Cagliari, Assemini, Sant’Antioco, Iglesias; oltre che della Penisola, come sempre a titolo di esempio Termoli e Ragusa, risulta che nei loro regolamenti sulla tassa dei rifiuti, viene esplicitata la possibilità di non considerare ai fini della determinazione della tariffa i membri temporaneamente domiciliati altrove anche per attività di studio oppure una “agevolazione del 20% della parte variabile della tariffa per le famiglie che comprendono nel proprio nucleo familiare uno studente universitario fuori sede” con determinate condizioni legate alla frequenza regolare e alla titolarità di un contratto di affitto”.
Dal Pd fanno sapere durante il dibattito in aula chiederanno “la possibilità di introdurre delle forme di rimborso, compatibilmente con il bilancio comunale, già dall’anno in corso, viste le imminenti scadenze della Tari per l’anno 2024”.