★VIDEO★ OLBIA. In dieci anni di malapolitica è difficile salvare qualcuno tra tutti quelli che si sono affacciati ai crateri provocati dalla valanga d’acqua di una strada mai collaudata. La storia dei 5 chilometri della strada di Monte Pino, unica opera ancora incompiuta in Sardegna su 50 in totale dopo la devastazione dell’alluvione del 18 novembre 2013, è lastricata di passerelle di esponenti nazionali, regionali, provinciali e anche comunali.
Oggi va in scena l’ennesimo sit-in organizzato dal “Comitato pro Monte Pinu”. La presidente Giuseppina Pasella, cronista storica, lucida e precisa degli avvenimenti degli ultimi due lustri, distribuisce fogli A4 fronte retro che raccontano le varie tappe della vergogna.
Dai tragici momenti in cui tutto è cominciato, con la morte di tre persone Bruno Fiore, 68 anni, Sebastiana Brundu, 61 anni e Maria Loriga, 54 anni, tutti dentro un’auto inghiottita dal cratere più grande, all’incredibile vicenda di Veronica Gelsomino, sopravvissuta grazie agli angeli che l’hanno agguantata per miracolo ma oggi costretta a vivere con una disabilità permanente.
Il resto della storia è un film di promesse non mantenute, di carte bollate, di denunce, di processi ancora in corso e di Procura ma anche di imprese che scappano e di soldi che non bastano mai. Le voragini di Monte Pino, oltre alle vite di tre innocenti, hanno ingoiato, a oggi, circa 20 milioni di euro e la strada è ancora lontana. Quanto? Per i più ottimisti ci vorranno almeno altri due anni.
Monte Pino è così. Sembra il naufrago su un’isola deserta che vede le navi all’orizzonte tirare dritto. Oggi Anas, non certo esente da ritardi e contraddizioni, attraverso l’impresa Italiana Costruzioni, si avvia verso il completamento delle opere di sua competenza e la Provincia di Sassari, che dovrebbe prendere il testimone per le opere di asfalto, protezioni, segnaletica ecc, è una nave all’orizzonte che tira dritto. Del suo sfuggente progetto non sapeva nulla nessuno, fino a questo pomeriggio.
“Quando lo scorso anno ho assunto la guida dell’Assessorato – dice l’assessore regionale dei Lavori Pubblici Pierluigi Saiu – la parte dei lavori di competenza dell’Anas era in corso, seppur con molti ritardi, mentre per quella in capo alla Provincia non era stata avviata nemmeno la progettazione. Oggi, invece, l’incarico di progettazione è stato assegnato e si sta procedendo a sviluppare l’alternativa progettuale più rapida”. Saiu ha assicurato anche un incremento di finanziamenti per l’ente sassarese: ai 6,5 milioni se ne sono aggiunti altri 3,2. Poco meno di 10 milioni per consegnare la strada.
A questo punto ci sia almeno consentito di dubitare e considerare quei dannati 5 km di strada: inesistenti, fino al giorno in cui il politico di turno taglierà il nastro tricolore della sua riapertura. Ma intanto l’attesa continua.
Questa mattina siamo andati anche noi a Monte Pino e abbiamo raccolto alcune testimonianze. Nel video sono contenute anche le immagini di un tratto di strada come si presenta oggi, 18 novembre 2023, dieci anni dopo la distruzione. Di seguito il video ▼