Colore, memoria e territorio si fondono nel lavoro di Maria Lucia Aramu, giovane artista di Olbia che ha scelto il murales come forma di espressione e strumento per raccontare identità e paesaggi. Il suo percorso artistico, diviso tra Sardegna e Portogallo, è il frutto di un intreccio tra formazione, sperimentazione e legame con la propria terra.
Dopo il diploma al Liceo Artistico “Fabrizio De André” di Olbia e gli studi a Cagliari, Aramu ha proseguito la sua specializzazione in arte murale a Barcellona, in una scuola internazionale che le ha aperto le porte di tecniche e visioni globali. Attualmente vive tra l’Italia e il Portogallo, dove ha avviato una piccola scuola di pittura a Coimbra, senza mai interrompere il legame con Olbia.
Negli ultimi mesi ha firmato vari interventi artistici: a San Teodoro ha decorato alcune cabine dell’Enel, incarico ricevuto dal comune, trasformandole in superfici visive cariche di energia e colore. Nella stessa località sta ultimando un grande murales all’interno di un B&B privato, in collaborazione con l’artista portoghese Manuel Pais de Sousa.
Fino a marzo, nei sotterranei della Basilica di San Simplicio a Olbia, era visibile un suo murales dedicato ai costumi tradizionali sardi. Un’opera densa di significato, pensata come omaggio visivo alla storia e alla cultura dell’isola.
Il suo profilo Instagram, @maria_aramu, raccoglie immagini delle opere in corso, dei dettagli pittorici e dei passaggi del processo creativo. Una finestra su un mondo fatto di pareti che parlano, superfici che raccontano e colori che uniscono.
Maria Lucia Aramu guarda al futuro con la volontà di continuare a lasciare segni artistici anche nella sua città. Un desiderio forte: contribuire con l’arte murale a rendere Olbia più viva, aperta e sensibile al linguaggio visivo contemporaneo.