OLBIA. Per il quinto anno consecutivo Stefano Lotumolo – artista Lucchese ormai naturalizzato Olbiese – propone le sue foto scattate in giro per il mondo. Nel salotto di piazza Santa Croce ad Olbia, come ormai consuetudine, dal 16 agosto si snoda una parte della mostra fotografica che sta riscuotendo successo in varie piazze d’Italia (Lucca, Roma, Napoli, Bergamo).
“Il mio girovagare sul pianeta terra – dichiara l’artista – ha ispirato la mia fotografia e così ho raccolto i vari scatti che vogliono esprimere i volti, i luoghi, le usanze e i costumi ritratti in giro per il mondo”.
Il titolo di questa mostra è “Inspired by the people” (Ispirata dalla gente) ma quale è il tuo vero obiettivo?
“Semplicemente raccontare ciò che i luoghi, i volti e le tradizioni rappresentano. Vedere come si vive in altre parti della terra ci consente di aprire la nostra vision per apprezzare la vita e rispettare l’ambiente. Le tradizioni raccontano sempre il vissuto di un popolo e spesso sui volti della loro gente si legge un passato e un presente fatto a volte di sofferenza, sacrificio ma anche di serenità e felicità. Attraverso la mostra cerco di mettere a disposizione la mia esperienza di vita; credo che con amore e rispetto si possa quasi sempre entrare a stretto contatto con l’altro, anche se con differenti usi e costumi”.
Oltre all’aspetto storico-informativo cosa ti spinge a raccontare le tradizioni di tanti popoli?
“Guardare verso il prossimo con fiducia, in questo mondo se ci aiutiamo a vicenda viviamo sicuramente meglio e coltiviamo la cultura del rispetto per tutto ciò che abbiamo attorno, uomini, ambiente e tradizioni”.
In quest’ottica si inquadra anche l’attività svolta dall’associazione da te fondata (Radici Globali) attraverso cui avete creato i primi pozzi d’acqua in Tanzania?
“Sì è proprio così. Ridare dignità ad un popolo che normalmente attinge l’acqua per usi alimentari da pozze di acqua putrida e stagnante è stata una soddisfazione immensa che premia tutto il nostro impegno e il sacrificio finanziario. Vedere “zampillare” l’acqua dal sottosuolo, farla transitare attraverso un potabilizzatore e renderla fruibile a tutti è stato come restituire onore e decoro a gente che ha solo il torto di essere nata in una parte povera della nostra terra”.
Per finire definisci cosa ti colpisce della Sardegna.
“In Sardegna, finalmente post covid, ho avuto la possibilità di vivere il carnevale sardo, usanze pagane ancorate nel tempo che grazie all’impegno di intere comunità riescono a mantenere vive le loro tradizioni”.