OLBIA. Con l’entrata in vigore, il 2 gennaio 2025, del nuovo Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), la città si dota di uno strumento aggiornato e più efficace per la tutela del territorio. La presentazione pubblica si è svolta nella sala congressi dell’UniOlbia, alla presenza del sindaco Settimo Nizzi, che ha ringraziato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, per aver sostenuto il piano fino alla pubblicazione sul Buras, rendendolo immediatamente operativo.
“Questa è una giornata storica per Olbia – ha sottolineato il sindaco -. Il PAI 2025 non è solo un documento tecnico ma una garanzia di sicurezza per i cittadini e per il nostro futuro. Questo piano rappresenta un passo avanti decisivo nella prevenzione del rischio idrogeologico e nella pianificazione dello sviluppo urbano”.
ADDIO AL PAI 2015. Il PAI 2025 sostituisce integralmente il piano precedente, segnando un importante passo avanti grazie a un approccio più dettagliato e innovativo. Tra le principali novità emerge la significativa riduzione delle aree classificate come Hi4, quelle a maggiore pericolosità idraulica. Nel 2015 queste coprivano oltre 7 km², mentre oggi si attestano a circa 2,8 km².
La revisione delle perimetrazioni si basa su studi avanzati dettati da nuove regole ministeriali e adottati dalla Regione Sardegna attraverso l’Ardis (Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna), riferimento per la prevenzione dei rischi idraulici e idrogeologici. Il piano tiene conto di dati aggiornati derivati dall’alluvione del 2013, eventi che hanno fornito informazioni fondamentali per migliorare la mappatura del rischio. Inoltre, il sistema introduce una suddivisione delle aree in cinque classi per gli ambiti urbani e in quattro per le zone extraurbane, rendendo le valutazioni più precise.
VULNERABILITÀ UMANA. Durante la presentazione, il progettista Simone Venturini ha illustrato i criteri scientifici alla base del nuovo piano, sottolineando l’importanza della vulnerabilità umana. “Gli studi si basano sul comportamento di una persona in presenza di acqua a vari livelli e velocità – ha spiegato Venturini -. La pericolosità viene calcolata sulla capacità di mantenersi in piedi o essere trascinati dalla corrente”.
Il parametro chiave, rappresentato dal valore 0,75, distingue le aree Hi4 (pericolose per la vita umana) da quelle Hi*, dove l’acqua può causare danni materiali senza rappresentare un rischio per la sicurezza delle persone. “Quando l’acqua ha un livello basso e una velocità moderata, l’area è critica ma non pericolosa – ha aggiunto Venturini -. Per esempio, un’abitazione al piano terra potrebbe subire danni agli elettrodomestici senza mettere a rischio gli abitanti”.
COSA CAMBIA. Il nuovo piano introduce modifiche significative per i residenti. Nelle aree Hi4, sarà vietata la costruzione di nuovi locali interrati e gli edifici esistenti dovranno rispettare prescrizioni specifiche, come il rialzo del piano calpestabile sopra il livello massimo di allagamento previsto per eventi estremi. Nelle aree Hi*, invece, saranno consentiti interventi edilizi, purché conformi alle norme di sicurezza. Inoltre, il comune di Olbia avrà un ruolo più centrale nella gestione delle autorizzazioni per interventi locali, semplificando le procedure per opere di mitigazione e nuovi progetti.