OLBIA. Quando con un grosso lavoro di squadra si fa il possibile per aiutare gli altri accadono i miracoli. Ed è proprio lo spirito di servizio accompagnato dalla grande professionalità che contraddistingue il team di Sandalia.
L’associazione senza scopo di lucro nata nel 2004 a Borore, in provincia di Nuoro, dal 2 al 16 novembre scorso è stata impegnata in una nuova missione in Senegal per la lotta contro la mortalità materno-infantile nelle zone rurali del Paese.
Di Sandalia fanno parte quaranta volontari ma in quest’ultimo viaggio a Dakar sono partiti in sette: i medici olbiesi Angelo Vannini, ginecologo e presidente dell’associazione dal 2020, e Susanna Bobbi, neurologo e neuropsichiatra infantile, Maria Giovanna Lai, project manager di Sandalia e coordinatrice del progetto, Antonella Simula, referente del Centro Servizi Culturali di Macomer e partner dell’Associazione, Michelangelo Severgnini, scrittore e regista specializzato sulle tematiche dell’emigrazione illegale, Aly Cisse, presidente del Labint di Olbia e mediatore culturale di Sandalia, e per la prima volta anche l’olbiese Ilaria Vannini.
“Ero affascinata dai racconti dei miei genitori, Angelo Vannini e Suasanna Bobbi, su questa bellissima terra e i loro abitanti – racconta Ilaria -. Da tanto desideravo vivere un’esperienza di volontariato e finalmente questa volta ho avuto l’occasione di poterlo fare. Nella missione ho dato il mio piccolo contributo con la raccolta dei dati.
Una volta arrivati a Dakar ci siamo trasferiti nei villaggi rurali a sud, a Kaymor, Passy Ngaye e Thyssen Kayemor – spiega la giovane -. I centri sanitari che abbiamo visitato sono stati forniti di strumenti diagnostici di ultima generazione e il personale locale è stato formato in merito alle tecniche ecografiche e cardio-tocografiche, un passaggio fondamentale e necessario, base della prevenzione della mortalità”.
Dopo quattro giorni il gruppo si è diviso, con la delegazione sanitaria che ha proseguito le attività in altri villaggi rurali e l’altra parte del gruppo a Thiaroye Sur Mer per lavorare al progetto contro l’emigrazione illegale. Un’attività quest’ultima che Sandalia porta avanti in collaborazione con COFLEC (Collettivo di donne contro l’emigrazione clandestina), puntando su tutte quelle iniziative generatrici di reddito in favore di donne e giovani usate come deterrente per combattere il fenomeno.
Così come in Senegal, anche in Marocco l’Associazione si occupa di lotta contro la mortalità materno-infantile nelle zone rurali, mentre in Ciad è focalizzata sul miglioramento delle condizioni di vita dei disabili attraverso la formazione del personale sanitario e lo sviluppo di un centro di riabilitazione già precedentemente aperto. Sandalia opera anche in Libano.
“È stata un’esperienza entusiasmante e di grande arricchimento personale – afferma Ilaria Vannini -. È notizia di poche settimane fa l’approvazione, da parte della Regione Sardegna, di un nuovo progetto che permetterà di proseguire e rinforzare le attività già avviate. Si tratta di fondi per la cooperazione decentrata che finanziano interventi in Paesi in via di sviluppo. La continuità delle azioni è possibile anche grazie alle donazioni private aperte a chiunque voglia sostenere l’Associazione”.