OLBIA. Far entrare i monumenti della civiltà nuragica all’interno della World Heritage List del patrimonio universale dell’Unesco: è l’ambizioso progetto dell’associazione “La Sardegna verso l’Unesco” che questa mattina, al museo archeologico, ha incontrato gli studenti olbiesi.
La candidatura alla World Heritage List prevede l’individuazione di un sito seriale che comprende Barumini a Mont’e Prama tocca altri 29 comuni sardi. Il progetto “Sardegna, Isola dei nuraghi” punta a diventare il naturale riferimento culturale e identitario dei sardi. Per questo l’associazione è attualmente impegnata nell’attività di diffusione della conoscenza della storia antica della Sardegna attraverso numerose iniziative nelle scuole anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Nei due appuntamenti di questa mattina al Museo, il primo con le scuole medie del territorio e il secondo con le superiori, si è parlato dei nuraghi e della loro storia. Gli archeologi Nicola Dessì e Franco Campus hanno interagito con gli studenti, coinvolgendoli in un interessantissimo viaggio nel passato e rispondendo alle loro curiosità. Gli incontri sono stati moderati dal giornalista Mauro Orrù.
I nuraghi sono stati descritti non solo come residenze fortificate ma come veri e propri status symbol. Dovevano durare in eterno e le popolazioni nuragiche conoscevano bene l’importanza di costruire in altezza e nei posti giusti. “Non costruivano in luoghi in cui le calamità naturali li avrebbero distrutti – ha detto Campus -. Erano ben consapevoli che una scelta operativa errata avrebbe portato a quello che oggi sta succedendo nel mondo, come alluvioni e terremoti”.
“Riteniamo che un elemento straordinario come la civiltà nuragica, oltre ad essere un importantissimo simbolo identitario per noi sardi, abbia un valore straordinario universale che può essere riconosciuto dal mondo intero e che allo stesso tempo può far riconoscere la Sardegna da tutto il pianeta – ha dichiarato ai nostri microfoni il presidente de “La Sardegna verso l’Unesco”, Pierpaolo Vargiu -. Valorizzando elementi importanti come quelli legati alla civiltà nuragica si può determinare un valore aggiunto e un grandissimo volano di sviluppo economico per la nostra Isola”.
Durante l’evento il presidente dell’associazione ha sottolineato come non basti sventolare la bandiera dei quattro mori in giro per il mondo. “Se non ci caratterizziamo per la nostra identità in qualche modo, non ci riconosceranno” ha detto rivolgendosi ai ragazzi delle scuole.
Presenti all’evento anche Cristina D’Amicis dell’Ufficio Scolastico di Sassari e il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi. “L’uomo è passato molto tempo fa da queste parti – ha detto agli studenti il primo cittadino – e qui ha lasciato il segno. Oggi abbiamo due gravissime criticità: la carenza di finanziamenti per dare l’opportunità al mantenimento di queste preziose opere e la scarsa attenzione dei ragazzi e degli adulti verso i beni che sono di tutti”.