OLBIA. Coinvolgente, emozionante e travolgente. “Amargura” della compagnia Teatro Nyx è un piccolo capolavoro che porta in scena la drammaticità di una storia ancora piena di interrogativi dopo 35 anni.
Dalla regia dell’autrice Giada Degortes, lo spettacolo è andato in scena al Cinema Olbia di fronte a una platea attenta che ha partecipato in religioso silenzio alla serata gratuita organizzata dall’associazione Prospettiva Donna, presieduta da Patrizia Desole. L’evento è stato realizzato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre.
La storia è quella della giovane Marina, interpretata da Dalila Peduzzi, ispirata alla tragica vicenda che vide protagonista Gisella Orrù, violentata e uccisa a 16 anni a Carbonia nel 1989, anche se non c’è stato alcun riferimento diretto alla vicenda. In scena anche Martina Tore, che ha accompagnato il pubblico nella narrazione, interpretando una delle amiche di Marina, e poi Anna Saddi, Marcelo Santos, Pina Loi, Mylene Carta, Antonio Decandia, Francesca Pinducciu, Daniela Latrofa, che hanno riportato alla luce una delle più drammatiche pagine della nostra terra.
Standing ovation da parte degli spettatori a fine spettacolo, la regista Giada Degortes ha ringraziato Denise. “Questa storia è ispirata al suo vissuto e lei oggi è qui in sala con noi – ha detto -. È grazie a lei che portiamo in scena questo lavoro perché ci ha fatto conoscere la storia. E poi un grazie particolare a Prospettiva Donna che ha organizzato la serata”.
“Ogni anno sentiamo che Olbia è una comunità molto sensibile al tema della violenza contro le donne, ed ecco perché la nostra associazione esiste – ha detto la presidente di Prospettiva Donna, Patrizia Desole -. Invito a proseguire con questa battaglia che purtroppo continua a fare vittime e, come donne tutti i giorni impegnate sul campo, non ci arrenderemo finché una sola continuerà a subire. E tutti voi siete con noi. Siamo orgogliose di questo. C’è bisogno di un cambiamento radicale, non si può tollerare che le donne vengano uccise perché sono donne. Grazie al patrocinio del comune di Olbia e alla Regione Sardegna che sostiene i centri antiviolenza”.
