E sono tre. Dall’inizio dell’anno il circolo privato del Dopolavoro Ferroviario in corso Vittorio Veneto a Olbia ha subito la sgradita visita dei ladri per la terza volta. Una media di un furto al mese. L’ultimo la notte scorsa all’1,34 come testimonia il timer delle telecamere del vicino ristorante giapponese i cui proprietari, come si ricorderà, avevano subito una rapina a mano armata il 21 gennaio scorso. Modesto il bottino, circa 300 euro tra gettoniere delle macchinette e la cassa. “Non ci hanno dato il tempo di ricaricarle – dice ironicamente il gestore -. Il mese scorso si sono portati via 6 mila euro”.
Circa 15 minuti. Tanto è durata l’azione di due uomini mascherati. Dapprima sono saliti sul tetto e hanno messo fuori uso le telecamere che puntano verso l’ingresso di corso Veneto. Poi si sono calati dalla parte della veranda interna, quella che si affaccia sulla ferrovia. Hanno usato un piede di porco per aprire la porta scorrevole e con lo stesso strumento hanno scardinato due macchine del videopoker e le relative gettoniere. “Quando siamo entrati questa mattina – raccontano i gestori – abbiamo trovato le macchine distrutte e la cassa per terra”.
Una gestione familiare, quella del Dopolavoro Ferroviario, che stenta a decollare proprio per l’aggressione della microcriminalità. “Abbiamo rilevato la gestione nel dicembre scorso – racconta il capofamiglia -. Ci siamo subito buttati a capofitto nel lavoro ma i pochi euro che sono entrati ce li hanno portati via i ladri. Non ce la facciamo più”.
Solo la scorsa settimana ignoti avevano scassinato il negozio Dada Sport, di fronte al circolo del Dopolavoro. Corso Vittorio Veneto continua a detenere il triste record della via più colpita da scorribande di ladri che, principalmente, prendono di mira locali che dispongono di macchinette del videopoker diventati i nuovi bancomat per bande di malviventi.