OLBIA. “La scrittura è sempre un viaggio iniziatico lungo traiettorie che non si conoscono appieno, è un incontro con il mistero che ciascuno custodisce dentro”. È così che Francesco Pala descrive la sua attività di autore a pochi giorni dall’uscita del libro “L’ultimo viaggio di Lenin”.
L’opera inizialmente intitolata “Itinerarium mentis in Lenin”, con la quale lo scorso settembre l’autore nuorese aveva vinto Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, è stata pubblicata in occasione del centesimo anniversario della morte di Lenin che ricorre il prossimo 21 gennaio.
“Il momento della pubblicazione è sempre complicato – dichiara Pala – perché sancisce il distacco definitivo da un mondo che è cresciuto nell’intimità della creazione letteraria e, ad un tratto, prende il largo per incontrare il proprio destino”.
Dopo ”Rosso a cinque punte”, “Io della vita non so nulla” e “Ddr. Dominio della resa”, Francesco Pala propone una storia avvincente ambientata nell’Unione Sovietica della seconda guerra mondiale, quando Mosca è a rischio attacco nazista e Stalin ipotizza di trasferire la salma di Lenin lontano dalla città.
“Non escludo un sequel – dice l’autore de “L’ultimo viaggio di Lenin” -. Dipenderà dai miei personaggi. Se reclameranno ancora un po’ di vita mi troveranno pronto”.
Presidente del Premio Letterario Città di Olbia, Pala insegna storia e filosofia al liceo scientifico Lorenzo Mossa. “Quella del professore e dello scrittore in realtà sono attività simili – afferma -. In fondo, lo scrittore custodisce e accompagna la vita di un universo popolato da creature letterarie, l’insegnante custodisce e accompagna la crescita dei ragazzi. Detto questo, l’insegnamento dona un senso profondo ad ogni cosa che faccio”.