OLBIA. Le novità sono sostanzialmente due: 1) Il contenitore del metano liquido scende di 15 metri in altezza (da 45 a 30) mentre la circonferenza resta di 55 metri 2) Per il raffreddamento si userà l’aria e, dunque, l’acqua del golfo interno non si toccherà. Questo in estrema sintesi rappresenta le vere news del dibattito sulla centrale elettrica a base di metano che dovrebbe sorgere a Olbia a ridosso della grande rotatoria del Cipnes in zona industriale a Olbia. L’incontro organizzato da Azione è stato curato nei contenuti e presentato da Gianfranco Sanna, segretario per la Gallura del partito di Calenda.
Al dibattito, oltre al progettista di Enerclima 2050 Antonio Nicotra, ha partecipato in sindaco di Olbia Settimo Nizzi, i due tecnici collegati in video Sandro Foce da La Spezia e l’olbiese Roberto Ricciu da Cagliari, docente universitario. Sono intervenuti anche i consiglieri di opposizione Davide Bacciu ed Eugenio Carbini.
Il sindaco Settimo Nizzi ha ribadito che la città dovrà dotarsi di un sistema di approvvigionamento energetico autonomo e che “il Comune di Olbia esprimerà il suo parere sul progetto Enerclima per ultimo, dopo l’approvazione di tutti gli enti chiamati a dare il proprio parere. Abbiamo chiesto al progettista di prendere in considerazione le due criticità: altezza del silos e surriscaldamento del mare e oggi ci mostrerà le modifiche. Sono certo che da questo progetto verranno cose buone per la nostra città”.
L’ing. Sandro Foce si è detto più orientato a creare terminali galleggianti come sta facendo il comune di Augusta in Sicilia. “Ritengo – ha sottolineato – che siano più flessibili anche perché nel porto di Olbia non possono entrare le navi metaniere più grandi e dunque le stazione galleggiante risulta più funzionale in quanto modulari. In Italia ci sono solo 110 distributori di GNL per camion e bus mentre si cominciano a vedere hotel, come nelle Dolomiti, che usano metano per la propria energia. Posso dirvi che l’immediato futuro è sul Metano che sarà presto utilizzato per il settore navale. Qui a La Spezia la gente protesta per il fumo da gasolio prodotto della navi che, come si sa, è estremamente inquinante”.

Il biochimico Antonio Nicotra di Enerclima 2050 ha parlato dei ritocchi al progetto e di una riduzione dei volumi dell’impianto: “Il bunker scende a 30 metri e mantiene la stessa capacità che ci consente un’autonomia di 30 giorni di energia. Intorno al contenitore realizzeremo un terrapieno di 15 metri sul quale piantumeremo alberi in modo da rendere ancora meno impattante la struttura”.
Per quanto riguarda il raffreddamento Nicotra ha assicurato che sarà realizzato ad aria e che l’acqua del mare non verrà utilizzata. “Le ciminiere resteranno alte 27 metri dalle quali uscirà esclusivamente vapore e anidride carbonica completamente inodore e non inquinante in quanto l’intero impianto non produce polveri di nessun tipo. Il rumore prodotto dall’impianto sono sarà superiore ai 50db e, quindi, non ci sarà nessun disturbo per la struttura ricettiva più vicina che si trova a 700 metri”.
Roberto Ricciu, olbiese, vive a Cagliari, docente universitario, ha detto che “la transizione energetica alla quale siamo obbligati ci deve portare all’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. E sarà il metano che ci accompagnerà all’obiettivo 2050”. Sul piano dell’inquinamento ambientale Ricciu ha fornito un dato impressionante quanto inedito: “Attualmente tutte le navi che transitano a Cagliari inquinano quanto tutto il traffico veicolare dell’intera città. Immaginate cosa succede a Olbia, città nettamente più piccola in cui approdano molte più navi rispetto al capoluogo!”.
“Un dato che ho riportato nell’ultimo consiglio comunale – ha detto inserendosi Gianfranco Sanna – quando ho sostenuto che le polveri inquinanti in città sono un problema serissimo. Per fortuna abbiamo i venti che ci aiutano”.
Poi sono intervenuti i due consiglieri di minoranza. “Non siamo contrari al GNL – ha detto Davide Bacciu (Liberi) -. Noi continuiamo a dire che nel progetto che abbiamo studiato abbiamo rilevato molte criticità. Noi e la stragrande maggioranza della città non vogliamo vedere le metaniere. E poi non capiamo quali sarebbero i vantaggi per la comunità. Se un privato dice di realizzare 52 biodogestori in tutta la Gallura, due per ogni comune, mi vengono i brividi. Spetta alle amministrazioni e non certo ai privati. Voi – ha chiuso Bacciu rivolgendosi a Nicotra – state sbagliando posto perché non il nostro golfo non si tocca”.
Nicotra ha replicato che “nessuno ci vieta di utilizzare remi o bicicletta ma dobbiamo fornire al territorio l’energia di cui necessita. Teniamo conto che la domanda energetica aumenterà esponenzialmente quanto saranno dismesse tutte le auto a benzina e gasolio, e tutto il traffico veicolare sarà elettrico come quello delle navi e degli aerei. È importante che ogni area della Sardegna produca la propria energia perché nessuno ci darà la sua”. Per quando riguarda i biodigestori Nicotra ha poi chiarito che non sarà certamente Enerclima a realizzarli ma le amministrazioni dei Comuni galluresi.
Per Eugenio Carbini (Liberi) “Il Golfo di Olbia non si presta al bunkeraggio (rifornimento del gas, ndr), Il futuro veicolare marittimo e dei camion andrà sicuramente a GNL ma, nel progetto di Enerclima mi preoccupa il traffico non solo delle metaniere ma di tutti i mezzi che verranno qui a fare rifornimento di gas”.
“Non sono un venditore di gas – ha stigmatizzato Nicotra – e non siamo commercianti ma creiamo un’infrastruttura che viene utilizzata localmente ed è rivolta al solo traffico territoriale”. In buona sostanza, Nicotra ha detto che non ci sarà alcun movimento esterno per rifornire mezzi diversi dalle navi che normalmente faranno scalo al porto di Olbia.