★VIDEO★ OLBIA. I baffi sono diventati bianchi ma il suo aplomb non si è spostato di un centimetro. Dieci anni dopo ritorna sugli schermi l’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli.
Ritorna dopo la sentenza romana della corte suprema che ha cancellato per prescrizione ogni addebito penale riferito alla pesantissima accusa di omicidio colposo plurimo per i morti dell’alluvione di Olbia 2013.
Per quelle morti sono stati prosciolti con le stesse motivazioni anche il dirigente del comune di Olbia Antonello Zanda, ora dirigente dei Lavori Pubblici in Regione e Giuseppe Budroni, ex agente di Polizia Locale ora in pensione.
Tutti prosciolti nel penale ma condannati in sede civile a risarcire economicamente il danno ai familiari. Una apparente contraddizione che, però, è finalizzato a dare una mano d’aiuto a coloro che hanno perso uno o più familiari durante quel tragico 18 novembre 2013. Le cifre saranno stabile in una prossima udienza.
Giovannelli, apparso lucidissimo e ben disposto a parlare di come sono andate le cose dal punto di vista tecnico e processuale in questi lunghi dieci anni ha detto più volte di essersi sentito un capro espiatorio proprio perché politico.
“L’indagine è partita con una cinquantina di indagati registrati nel fascicolo e piano piano sono rimasto praticamente da solo. Della Regione non fu mai indagato nessuno – dice Giovannelli -. Cercavano un capro espiatorio e chi, anche mediatamente, meglio del sindaco“.
Assoluzione in primo grado, condannato in secondo e prosciolto in cassazione, l’ex sindaco si è tolto dalla scarpa un roccia più che un sassolino delle scarpe quando ha parlato dello strano peccato originale della Procura di Tempio che, nella figura di Domenico Fiordalisi, affidò l’inchiesta giudiziaria a Gianni Serra, capo della Polizia Locale e responsabile della Protezione Civile.
Lo stesso Serra, attualmente dipendente del comune di Sassari come capo della Municipale, individuò nell’indagine un suo sottoposto, Giuseppe Budroni, come responsabile dei danni provocati dal ciclone Cleopatra in quanto responsabile della Protezione Civile comunale. In pratica La Procura affidò a Serra le indagini sul suo ufficio anziché affidarla a terzi.
Giovannelli parla e risponde senza veli alle nostre domande con il pensiero fisso alle vittime di quella tragica alluvione. “Olbia non deve dimenticare quanto successo – sottolinea -. Le famiglia non hanno partecipato all’inaugurazione delle opere di Nicola Filia perché gli animi non erano sereni per confrontarsi con la politica e con la città. Allo stesso modo, come sindaco di quei tragici momenti, ho preferito non esserci non perché sentivo un peso nella coscienza, ma perché sento costantemente il peso del ricordo che non mi ha mai lasciato in questo in questi lunghi dieci anni. Quel giorno non lo dimenticherò mai. Non una condanna, non un risarcimento può modificare il sentimento che ho dentro”. Di seguito l’intervista ⬇️
































