OLBIA. Con l’ordinanza sindacale n. 4 del 23 gennaio, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha vietato l’uso dell’acqua per scopi alimentari nel comparto industriale Cipnes. La decisione è stata presa dopo che le analisi dell’ARPAS di Sassari hanno rilevato livelli di clorito superiori ai limiti di legge (0.80 mg/L).
L’acqua potrà essere usata solo per il lavaggio degli alimenti, l’igiene personale e la pulizia ma non per bere o preparare cibi. Il divieto resterà in vigore fino a nuova certificazione da parte dell’Asl Gallura che ne attesti la conformità.
Il provvedimento arriva in contemporanea agli ultimi dati diffusi da Greenpeace. Olbia si posiziona tra le prime dieci città italiane con i più alti livelli di contaminazione dell’acqua potabile, secondo un’analisi condotta su 235 Comuni, e al primo posto tra i dodici centri della Sardegna inclusi nello studio. Nella prima mappa nazionale “Acque senza veleni”, basata su un monitoraggio effettuato tra settembre e ottobre dello scorso anno, la città gallurese occupa il sesto posto per concentrazione di Pfas, sostanze chimiche note come inquinanti eterni, difficili da eliminare con i normali sistemi di potabilizzazione. Di seguito l’ordinanza n. 4 del 23 gennaio: