OLBIA. Fatale per i supporters olbiesi la partita di Coppa Italia tra Torres e Olbia del 4 ottobre 2023. Il DASPO ha colpito praticamente tutti i tifosi presenti, sia coloro che sono stati intercettati con caschi e bastoni, sia la stragrande maggioranza di chi si recava semplicemente a vedere la partita come spesso accade quando l’Olbia gioca in trasferta.
Il verdetto è impietoso, DASPO da 4 a 8 anni, parte dei quali con obbligo di firma durante le manifestazioni sportive, per corteo non autorizzato.
Tale provvedimento arriva in città nella serata di lunedì e getta nello sgomento quella frangia della tifoseria che pur facendo parte della Curva Mare assiste normalmente alle partite dell’Olbia limitandosi ai normali cori e sfotto ma niente a che vedere con caschi e bastoni.
Adesso la Curva Mare non c’è più, portata via dal vento della giustizia ordinaria che priva la compagine bianca del sostegno dei suoi supporters, gli stessi che l’anno scorso hanno preso parte a tutte le trasferte dei bianchi e sono sempre stati vicino alla squadra fino alla fine.
Il provvedimento – come già detto – giunge dopo gli accertamenti in occasione della gara di Coppa Italia tra Torres e Olbia finita per uno a zero a favore dei padroni di casa. Così ieri, a distanza di un mese, è arrivata come una scure la punizione severa, severissima, per quanto successo a Sassari.
Olbia sportiva prende le distanze dal tifo estremo ma rimane incredula per la punizione eccessiva rivolta a tutti, anche verso coloro che andavano a sostenere la propria squadra a cuore libero.
Adesso, alla tristezza di uno stadio sempre semivuoto e a dispetto dell’ottavo campionato consecutivo in serie C, le partite casalinghe dell’Olbia si svolgeranno senza il sostegno della Curva Mare e senza i cori e le sue coreografie. Per ora nessun commento da parte della società.