Grande partecipazione di pubblico al Museo per la presentazione del libro “Olbia Città. Il titolo, lo stemma e il gonfalone”, di Giulio Careddu, edito da Taphros. Il sindaco Gianni Giovannelli, aprendo l’incontro, moderato dal giornalista Augusto Ditel, ha rivelato il curioso retroscena che ha dato il via alla realizzazione di un’opera preziosa per l’intera comunità. E’ stata la questione posta da un cittadino: “Olbia ha il titolo di Città?”, arrivata via email al sindaco, a far partire le ricerche negli archivi comunali. La domanda era originata dal fatto che Wikipedia, la più diffusa enciclopedia online, non riportava la nostra città fra quelle insignite dello specifico riconoscimento.
“Visto che una parte consistente di atti comunali andò distrutta a seguito di un incendio, c’era la preoccupazione di non riuscire a trovare i documenti – ha spiegato Giovannelli -. Invece, dopo alcuni giorni, una dirigente comunale, mi consegnò quello che mi permetto di considerare un vero e proprio tesoro della nostra storia amministrativa e sociale. Alcuni raccoglitori contenevano vecchie delibere, decine di manoscritti, preventivi, bozze e corrispondenze varie che riguardavano le procedure per potere ottenere il titolo di Città ed anche il suo Gonfalone, con tutte le relative autorizzazioni di legge. Scoprimmo inoltre, in quel momento, che il Gonfalone esibito durante le manifestazioni pubbliche era, di fatto, diverso da quello approvato con il decreto presidenziale sulla base del pregevole studio del pittore Sircana.
Visionata la corposa documentazione, affascinato dalla completezza e dal valore storico degli atti, mi rivolsi all’amico dott. Giulio Careddu, già sindaco di Olbia ed apprezzato uomo di cultura, affinché lavorasse alla realizzazione di una pubblicazione utile per conservare e tramandare alle nuove generazioni di olbiesi un parte importante della vita amministrativa della nostra città.” Giulio Careddu ha rimesso in ordine tutti i tasselli, ricostruendo con impegno e passione gli atti intrapresi dalle amministrazioni olbiesi di quegli anni per l’acquisizione del titolo di Città. Un iter burocratico lungo e complesso che si è concluso nell’aprile del 1953, con la firma apposta dal Presidente della Repubblica Einaudi e dal capo del Governo, Alcide De Gasperi.
Due anni dopo, si ottenne il decreto di concessione dello stemma e del gonfalone, con firma di Gronchi e Segni. Ma nel libro di Giulio Careddu c’è tanto altro: la sintesi della lunga storia di Olbia è arricchita da foto d’epoca, mappe e cartine; altrettanto interessanti sono le note di araldica e i ritagli stampa della “grande storia” nazionale e internazionale. Brevi ma esaurienti le schede dei 19 sindaci che si sono succeduti in 70 anni di storia comunale. Per Bachisio Bandinu “dal libro di Giulio Careddu emerge una storia olbiese ricca di eventi ed esposta a un processo accelerato di continui cambiamenti.
Lo testimonia persino il mutare dei nomi della città: Olbia, Pausania, Civita, Terranova (per 600 anni), per ritornare nel 1939 alla nominazione primigenia di Olbia. E in questa città, che oggi accoglie più di 70 etnie, con lingue e religioni diverse, l’opera di Careddu offre un importante contributo all’identità olbiese, mobile e plurale, caratterizzata da un processo costante di rifondazione che ha nell’interculturalità la sua forza e una eccezionale risorsa”.