OLBIA. Ore di fuoco per gli automobilisti olbiesi che durante la prova speciale del Rally di Cabu Abbas sono rimasti imbottigliati nel traffico per ore.
Tante le proteste, soprattutto su Facebook e da parte di lavoratori costretti a lunghe file, sulla “pessima organizzazione dell’evento” in una città che, a detta di molti, è diventata per l’occasione “quasi militarizzata”, con deviazioni continue e forze di polizia ad ogni angolo.
“Olbia – Sassari bloccata, panoramica bloccata, entrate bloccate, soprelevate chiuse. Io non ho mai visto la mia città così. Ma nemmeno nei controesodo di agosto degli anni 2000” scrive una cittadina olbiese.
C’è chi per tornare a casa casa dalla zona industriale ha dovuto raggiungere prima il bivio di Golfo Aranci e poi percorrere la vecchia strada che da Porto Rotondo porta ad Olbia, per poi arrivare in viale Aldo Moro. “C’è voluta oltre un’ora per essere a casa, in via Vittorio Veneto – dice un giovane olbiese -. Non è possibile che una manifestazione anche di portata mondiale come questa paralizzi il traffico e crei tutti questi disagi. È da pazzi”.
“Vergognoso bloccare la città in un giorno feriale – si legge in un altro post -. Sono rimasto in fila sia stamattina, per raggiungere il posto di lavoro, sia stasera per rientrare a casa”.
“Ancora una volta Olbia dimostra di non poter accogliere un evento che costringa la chiusura di troppe strade – scrive una cittadina -. Va bene la prova su sterrato ma non ha senso utilizzare le strade di normale circolazione per far correre le auto. È una follia solo pensarlo”.