Dal 2017, da quando è stata consacrata la piccola chiesa del cimitero di Su Lizzu intitolata al patrono d’Italia, San Francesco, la messa in suffragio di tutti i defunti del 2 novembre, è diventata un appuntamento tradizionale per i fedeli.
Questa mattina, centinaia di persone hanno partecipato al rito religioso officiato da don Gianni Satta, parroco della chiesa primaziale di San Paolo Apostolo. La gente accorsa in massa nel sagrato allestito per l’occasione in maniera impeccabile dalla Asco, la società che gestisce i cimiteri olbiesi, come da tradizione, ha fatto visita alle tombe dei propri cari con mazzi di fiori.Per le vie della città, anche se in tono minore rispetto al periodo pre-covid, si sono visti gruppi di bambini che hanno bussato alle case degli olbiesi per il classico appuntamento con i “morti, morti”. Per l’evento in grande stile de “S’iscuru” occorrerà pazientare ancora un anno. Nel 2022, sempre che la pandemia cessi di esistere, Olbia ritornerà ad essere la capitale sarda dei giochi tenebrosi per tutte le età.