OLBIA. “Il prossimo anno saranno trascorsi 1720 anni dal martirio di Simplicio. Per questo la diocesi annuncia ufficialmente che il 2024 sarà anno simpliciano. In diversi ambiti, liturgici, teologici e storici, la città di Olbia, attraverso eminenti studiosi, riscoprirà la sua antica storia proiettata nel futuro”. Parole del vescovo della diocesi mons. Sebastiano Sanguinetti, pronunciate al termine della solenne messa in onore di San Simplicio, che ha, di fatto, dato incarico al sacerdote don Antonio Tamponi il coordinamento degli eventi.
Ma la giornata di festa per il patrono di Olbia è iniziata all’alba con la “diana” della banda Mibelli.
Diana: il termine deriva da dies, “giorno” in latino, più anticamente “luce” ma anche uno dei nomi della luna.
Alle prime luci del giorno, la banda, suonando per le vie della città, ha svegliato gli olbiesi richiamando l’attenzione sulla giornata in onore del suo patrono.
Il lungo giro, dalla chiesa di Simplicio alla Sacra Famiglia, dal quartiere di Poltu Quadu al quartiere Bandinu, da Isticadeddu a San Nicola, fino alla zona Industriale, si è concluso con la visita al sindaco nei giardini del municipio.
A seguire, la banda Felicino Mibelli si è recata presso la casa della diocesi nell’area della chiesa primaziale di San Paolo, per accogliere il vescovo e accompagnarlo a San Simplicio per la celebrazione della messa solenne. Nel pomeriggio, alle ore 18:00, la statua del santo uscirà dalla chiesa e sarà portata in spalle dal gruppo folk olbiese nella processione religiosa per le vie della città secondo il tradizionale percorso indicato dalla mappa: