L’Olbia Calcio, sfrattata dai campi del Geo Village, si trova costretta a cercare nuove soluzioni logistiche per la prossima stagione. La società sta valutando alcune opzioni nei paesi limitrofi, considerando come possibili sedi del ritiro estivo Berchidda, grazie ai consolidati rapporti con il capoluogo gallurese, oppure Monti, che dispone di una struttura sportiva di alto livello. Parallelamente, anche le tre squadre del settore giovanile sembrano destinate a spostarsi, con il nuovissimo impianto di Loiri che emerge come la soluzione più probabile, rafforzando così i rapporti di continuità con il comune gallurese, situato a soli dieci minuti di auto da Olbia.
Nel frattempo, in città si fanno sempre più insistenti le voci di una possibile partnership con una squadra di Serie A, limitata però al settore giovanile. Tra le ipotesi più accreditate, si parla di un accordo con la Lazio di Lotito, che potrebbe avviare una collaborazione con la società guidata dalla Swiss Pro.
Sul fronte sportivo, non mancano le polemiche e i commenti ironici legati alla recente domanda di ripescaggio/riammissione al campionato di Serie C. In molti ritengono che si tratti di una strategia, anche simpatica, del management per riavvicinarsi alla tifoseria. Tuttavia, i più scettici sottolineano che, per rendere concreta la richiesta, sarebbe stato necessario allegare un assegno da 300.000 €, cifra di cui non si è mai avuta notizia, così come si attende ormai da sei mesi (31/12/2024 termine ultimo salvo deroghe) notizie circa il fantomatico bilancio più volte annunciato come pronto e – salvo errori – mai presentato.
Infine, si parla tanto di legame forte con la città ma dichiarare amore eterno per Olbia e l’”olbiesità” è facile, quasi poetico, dimostrarlo con i fatti è un’altra storia. Basta dare uno sguardo ai piani alti della società: a parte il segretario, l’unico “local hero” rimasto, sembrerebbe più appropriato parlare di una compagine “made in Argentina”. Magari tra un mate e un tango potrebbe spuntare un olbiese capace creare quel legame vero con una città che non ha mai rinunciato alla sua identità pur accogliendo sempre tutti con il sorriso tipico olbiese.