A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione dell’iscrizione al campionato di Serie D, tutto tace in casa Olbia Calcio. O meglio, si moltiplicano le conferenze stampa dedicate ad attività collaterali alla prima squadra, mentre sulla rosa che affronterà il prossimo campionato regna ancora il più assoluto riserbo. Fanno eccezione i sei ragazzi delle giovanili – presentati nell’ennesima conferenza stampa – che verranno aggregati alla prima squadra. Per questi giovani calciatori chapeau. Per il resto tanto fumo e poco arrosto.
E qui si apre uno scenario ancora tutto da scrivere e da vedere. Sicuramente il direttore dell’area tecnica e i vertici della società avranno in mente una strategia organizzativa ma questa ancora non viene resa nota. Anzi, di recente, a seguito di un comunicato stampa della stessa società, si è appreso che la compagine gallurese “made in Swiss Pro” sta pensando di tagliare drasticamente gli ingaggi a quei calciatori che, lo scorso campionato, dopo un cambio di quattro allenatori, una partenza thriller e ben quattro mesi senza stipendi, sono riusciti comunque a conquistare la salvezza.
Per dovere di cronaca gli sportivi chiedono a gran voce notizie sullo zoccolo duro della squadra (Buschiazzo, Arboleda, De Grazia, Biancu, Maspero e Rizzo), mentre Ragatzu, Islam e Pani hanno già apposto la loro firma in fondo al contratto che li lega ancora per un anno all’Olbia.
La motivazione della società su tale ritardo trova riscontro nella mancata promozione in serie C e nel mancato raggiungimento dei play off, per questa ragione gli ingaggi proposti vengono ridotti in maniera pesante come se il cambio degli allenatori e i mancati stipendi fosse una loro colpa, dimenticando che questi ragazzi pur non percependo stipendi per diversi mesi non hanno mai mancato al loro dovere centrando anche diverse e importanti vittorie proprio nei momenti in cui i loro conti non ricevevano alcun bonifico.
È chiaro che proporre grosse riduzioni di ingaggi ai calciatori suona un po’ come dire “o accetti la nostra proposta oppure vai dove ti danno l’ingaggio che richiedi”, dimenticando che gli stessi ragazzi dal mese di aprile non ricevono un euro, figuriamoci poi i bonus concordati.
Dalle pagine del nostro giornale abbiamo più volte invitato la società a chiarire questi aspetti, proprio in ossequio a quella trasparenza, chiarezza e rispetto che devono essere alla base di rapporti seri e continuativi con i tifosi, gli sportivi e la piazza.
I supporters olbiesi sono stanchi di queste situazioni poco chiare ed auspicano che in città si riprenda a parlare di programmi futuri semplici ma chiari. In una recente conferenza stampa fiume si è parlato di serie B in quattro anni – sarebbe un sogno – ma davanti agli stipendi ancora in sospeso viene difficile contare su queste parole, un po’ come credere alla favola del ripescaggio in serie C.
Adesso gli sportivi aspettano con ansia l’iscrizione al campionato di serie D e poi chiedono che la dirigenza dica la verità di cosa succede attorno all’Olbia Calcio, perché sapere cosa realmente accade alla squadra di una città importante come Olbia non è un optional ma un dovere.