Mentre Guido Surace e Benno Raëber questa mattina hanno provveduto al pagamento degli stipendi, dell’iscrizione e la fatidica fidejussione, noi abbiamo sentito Roberto Felleca, imprenditore sardo il cui nome da un po’ di tempo viene accostato alla squadra gallurese soprattutto dopo le difficoltà palesate dalla rivoluzione dello scorso autunno ai vertici della squadra bianca.
Tono pacato ma determinato, elegante nei modi in cui espone le sue teorie Roberto Felleca si presenta con una buona esperienza alle sue spalle, risponde alle nostre domande e sfiora gli argomenti forti con la stessa classe con cui un pianista fa scorrere le sue dita sulla tastiera.
Non fa mistero sulle trattative avviate un po’ di tempo fa con Surace e Raëber che definisce “buone persone, poco esperte” e si dice pronto ad intervenire a patto che si sia tutti d’accordo su alcuni punti cruciali, come la posizione debitoria della società bianca.
Quali sono queste condizioni su cui ruoterebbe l’accordo?
“Io a Guido Surace e Benno Raëber ho proposto una collaborazione in cui non posso assolutamente accollarmi la parte debitoria maturata in precedenza, per cui l’attuale società si dovrà occupare dei debiti pregressi, dando precedenza al pagamento degli stipendi, oltre ai costi di iscrizione e fidejussione. Io mi occuperò invece di tutta la gestione annuale, cercando di riportare la società tra i professionisti. Se riusciremo a raggiungere questo obiettivo e la società, nel frattempo, ridimensionerà i debiti accumulati con gli altri fornitori, a fine anno farò una proposta di acquisto concordata con cifre sostenibili per una società di Serie C. Se gli svizzeri sistemano queste pendenze in questi giorni, entrerò per fare un progetto mirato a riportare subito la società ai professionisti. Non sarò il proprietario nell’anno 2024/25, ma avendo carta bianca potrò lavorare per una pronta risalita in serie C. Investirò il mio denaro per portare risultati. Poi se a fine anno andremo in Serie C, il valore della società rimarrà, ma se la situazione finanziaria è compromessa, non potrò acquistare la società”.
Se tutto questo dovesse concretizzarsi come intende muoversi?
“Avendo fatto esperienza anche a Como e Foggia, so bene cosa bisogna fare. A Foggia entravano molti abbonamenti, sponsor e altre situazioni. Qui probabilmente sarà un po’ diverso, quindi tutto deve essere razionale e mirato a creare interesse attorno alla squadra. Sono anche consapevole che gestire una squadra di calcio è un impegno ti porta via tante energie e di occupa buona parte della vita. Non ci sono sabati, domeniche, feste o famiglia. Ho gestito un ristorante e posso assicurare che è più facile che gestire una squadra di calcio. Serve una dedizione totale, 360 giorni all’anno. Tutto quello che investi deve essere portato in equilibrio all’interno della società”.
Poi nella conversazione l’imprenditore selargino tocca anche i valori della trasparenza e della serietà.
“Mi presento come una persona seria e trasparente – prosegue Felleca – ovunque sono stato, ho lasciato un buon ricordo da persona seria quale penso di essere. Non mi piace buttare denaro, i soldi guadagnati meritano rispetto. Per questo, tutto quello che investi deve essere portato in equilibrio. Se gli imprenditori locali si sentiranno coinvolti, potremo costruire qualcosa di importante. Questo è un impegno totale, e richiede basi solide per avere successo.”
A che punto siamo con la trattativa?
“Avevamo iniziato a parlare un po’ di tempo fa in occasione del primo incontro a Monza, poi la trattativa si è interrotta e gli svizzeri sono spariti nel silenzio non dando più segnali di vita fino qualche giorno fa quando non hanno chiuso un’altra trattativa collaterale che nel frattanto avevano portato avanti, per cui si sono rifatti sentire abbiamo ripreso a parlare. Da parte mia c’è buona disponibilità ed esiste la possibilità concreta di aprire ad Olbia un ciclo importante cercando di coinvolgere gli operatori locali che rappresentano sicuramente una delle classi imprenditoriali d’eccellenza di tutta la Sardegna ma sapete bene che gli accordi si fanno sempre in due”.
Salutiamo così Roberto Felleca in attesa di sviluppi futuri e poi, come si dice, “Se son rose fioriranno”