Ad Olbia è già clima da scontri diretti, domenica al Nespoli sarà di scena l’Ilvamaddalena per la prima gara di Coppa Italia. La partita tanto attesa da entrambe le tifoserie passa un po’ in secondo piano per via della presentazione del nuovo allenatore dei bianchi.
È arrivato il momento di Marco Amelia, un nome ben noto a tutti, ex campione del mondo con la Nazionale italiana nel 2006. Si presenta in conferenza stampa in ottima forma, con un tono pacato ma deciso, cordiale e rispettoso apre subito con un saluto.
“È un piacere essere qui – esordisce il nuovo allenatore – vorrei innanzitutto inviare un saluto da parte mia e dello staff a tutti gli olbiesi e ai tifosi che ho avuto l’opportunità di incontrare qui al Nespoli, in occasione dell’ultimo saluto al nostro caro tifoso Giuseppe Cozzolino.”
Successivamente, le domande dalla sala stampa iniziano a farsi sentire.
Quali sono le difficoltà attuali che ti preoccupano di più e quali sono le attese da questa esperienza?
“La difficoltà più grande è quella di essere partiti con un po’ di ritardo rispetto alle altre squadre più accreditate come il Guidonia, la Paganese, il Savoia, l’Atletico Lodigiani, per cui il nostro obiettivo attuale è quello di mettere minuti nelle gambe e portare tutta la squadra sui livelli attesi. Io conosco questo girone e questa categoria che ho fatto con tre squadre diverse e vi assicuro che non è semplice, per questo stiamo lavorando sodo per arrivare ai nastri di partenza con una squadra in grado di mettere in mostra anima, cuore ed un gioco che possa essere propositivo e possa far sentire orgogliosi chiunque voglia seguire l’Olbia. A livello personale, onestamente, non volevo fare ancora la serie D ma ho accettato l’Olbia perché dai primi contatti avuti con la società mi sono trovato subito in un mondo di professionisti che, nonostante le difficoltà, ha creduto in me. Voglio iniziare a costruire la mia carriera partendo da una città come questa”.
Che campionato si aspetta e quali sono gli obiettivi?
“L’obiettivo da raggiungere è quello di diventare competitivi, stiamo costruendo bene, stiamo valutando ogni singolo calciatore che dovrà essere funzionale al gruppo, siamo partiti in ritardo ma stiamo spendendo bene. I calciatori che stiamo ingaggiando li stiamo valutando a 360°, non solo calcisticamente ma anche caratterialmente. Vogliamo che chi indossa la maglia bianca sia consapevole che gioca per una squadra che vuole vincere. Le prossime gare ci diranno realmente quale sarà il nostro obiettivo”.
Mister contro il Budoni abbiamo visto una squadra schierata con un 3-5-2, sarà questo il modulo di gioco?
“Diciamo che è un modulo di fasi, in fase difensiva giocheremo a quattro mentre quando prenderemo l’ampiezza in attacco ci muoveremo con un 4-2 finale”.
Nella difesa a tre il Capitano La Rosa sarà il perno della difesa?
“La Rosa è un giocatore eclettico che può ricoprire tutti i ruoli, lo posso utilizzare da centrale, da braccetto a sinistra o davanti alla difesa. La Rosa non sarà sicuramente un problema ma può essere la soluzione”.
Arboleda, notoriamente è un giocatore di fascia, ci ha stupito vederlo in mezzo al campo
“Arboleda per la nostra squadra e per la categoria rappresenta un lusso, ho grande stima di lui, lo conosco da quando giocava nelle giovanili del Perugia. Di ruolo è un esterno di grande gamba ma è giusto che sappia stare anche in altre zone del campo. Ripeto Arbo è un lusso per noi e dovrà imparare anche a saper fare il braccetto in difesa o, all’occorrenza, la mezzala. Poter tappare buchi con un calciatore di questa portata in serie D farà la differenza”.
Durante la gara con il Budoni abbiamo avuto modo di notare il “carattere” di Anelli. Sarà così anche in campionato?
“Che l’amichevole sia stata una gara maschia lo si è capito dopo trenta secondi, forse si è andati un pochino oltre ma sicuramente in campionato non sarà così, tutto questo è servito per capire che non sarà un campionato facile. Posso però assicurare che in campionato certe licenze non ce le possiamo permettere, Anelli è un grande calciatore che ha vinto tanti campionati e sa come ci si muove in questi casi”.
Cosa manca all’attuale rosa per essere competitiva da prime posizioni?
“Attualmente manca un attaccante (forse due) che annunceremo la prossima settimana, qualche under che ci consenta un regolare turnover ed un altro portiere che abbiamo già individuato e spero che entro martedì si possa chiudere. Il profilo individuato è quello di un portiere giovane ma esperto. Forse prenderemo anche un difensore in più. Abbiamo tra le file anche giovani promettenti come il figlio di Francesco Totti un ragazzo che ha 18 anni, in crescita per cui chiedo la gentilezza di non fare paragoni ma lasciarlo crescere nei giusti tempi. Certamente non lo vedo nello stesso ruolo del padre come tanti vorrebbero, mi sembra invece un calciatore dai piedi buoni, un ruba palloni, un pulitore di gioco. Vorrei fare con lui come fece mazzone con Pirlo, facendolo giocare davanti alla difesa”
Quale è il livello di preparazione della squadra?
“Diciamo che siamo al 75 -80% un buon risultato se si considera il poco tempo a disposizione”
Coppa Italia, parliamo della gara che si giocherà domenica.
“L’Ilva è una buona squadra che può contare su un’intelaiatura collaudata a cui ha aggiunto elementi di buon livello tecnico. Noi ci giocheremo la nostra partita sapendo di dover fare la gara cercando di applicare le cose che abbiamo provato e riprovato”.
Poi l’ultima domanda sul primo impatto con la città di Olbia.
“L’impatto con la città è stato meraviglioso, Olbia è una città che conosco, perché da venticinque anni la mia famiglia trascorre qui le vacanze. Olbia rappresenta per me il punto di partenza da cui vorrei far partire la mia carriera”.