OLBIA. Quando si arriva alla decima giornata di campionato con soli tre punti, frutto di tre pareggi e sette sconfitte, diventa difficile trovare spunti positivi per analizzare lo stato di salute di una squadra che occupa la penultima posizione in classifica per i punti conquistati sul campo e l’ultima nella graduatoria dell’organizzazione.
Attualmente, l’Olbia Calcio appare come una compagine dove l’organizzazione non è il fiore all’occhiello e non è ben chiaro chi sia ancora disposto a investire risorse significative per ottenere risultati così deludenti. È giusto riconoscere alla società qualche attenuante, come l’aver tentato di costruire la squadra nella prima settimana di agosto, quando le altre concorrenti stavano già completando la preparazione precampionato.
Tuttavia, è altrettanto vero che sei o sette calciatori provengono dal lavoro e dalle conoscenze di Ninni Corda, consulente della Swiss Pro; altri sono stati ingaggiati su suggerimento dell’allenatore e due o tre sono arrivati a Olbia per iniziativa diretta della proprietà. In sintesi, si tratta di una squadra assemblata secondo una logica improvvisata, paragonabile a un mobile Ikea, dove basta seguire le istruzioni per montare le parti.
In questa situazione, non è il momento di cercare colpevoli, ma di trovare soluzioni utili per la squadra. Si dovrebbe partire da un riassetto organizzativo della società in tutti i reparti e, in collaborazione con l’allenatore, individuare nuovi attaccanti capaci di andare in rete. Gli attuali giocatori, in dieci partite, non sono stati in grado di andare oltre i sette gol complessivi, molti dei quali segnati da centrocampisti e difensori.
Intanto oggi si è consumata la settima sconfitta e in proposito il tecnico Lucas Gatti non si tira indietro e si presenta così ai microfoni dei cronisti.
Mister un’altra sconfitta sul campo dell’Atletico Lodigiani. Non si riesce ancora a trovare la quadra. Come è andata la partita di oggi?
“Male, potevamo fare molto di più ma ho visto una squadra spenta e senza idee. L’unica cosa che possiamo fare è continuare ripartendo dalle certezze che abbiamo. Il risultato arriverà quando inizieranno a venire fuori i singoli”.
Un uomo di campo sa come uscire da questo momento. Cosa dirà ai suoi?
“Ciò che dovevo dire a loro l’ho già detto, i ragazzi hanno bisogno di ritrovare un po’ di stima in se stessi. Questa si trova solo vincendo e per vincere bisogna essere sempre il cento per cento”.
Come ha visto la prova di Totti?
E qui il mister sorprende tutti dicendo: “Sono contento di Cristian per la sua umiltà, oggi l’ho visto bene. A lui ho detto ‘continua a metterci del tuo, ad essere umile’. Lui oggi rappresenta una delle buone notizie”.
Sulla prossima partita a Torre Annunziata si esprime così: “Non possiamo preoccuparci degli altri ma dobbiamo pensare per prima cosa a noi stessi e alla determinazione che è mancata oggi perché le partite le vincono i giocatori, non gli allenatori. Se noi giochiamo come la seconda parte della gara contro il Trastevere o la prima mezz’ora con la Puteolana, gli avversari non mi preoccupano. Oggi la prestazione collettiva non mi è piaciuta per niente”.
Queste sono state le parole di Lucas Gatti al termine della partita persa contro la Lodigiani. A questo punto, sorge spontanea una domanda: la società ha davvero compreso la gravità della situazione? Dopo quasi un terzo del campionato disputato, con la finestra di mercato di riparazione che riaprirà il 2 dicembre, la squadra continua a stagnare nei bassifondi della classifica. Cosa si racconteranno nel chiuso di una stanza i dirigenti gli addetti ai lavori e i proprietari della società?