L’Olbia Calcio sembra aver deciso di giocare su due fronti: da una parte il campo e dall’altra l’arte delle affiliazioni. Dopo aver stretto una collaborazione di prestigio con la S.S. Lazio, la società bianca aggiunge un altro tassello alla sua strategia “giovanile”: Alessandro Giorgi, l’uomo che, con entusiasmo ed un passato – a detta sua – modesto da calciatore, si occuperà di portare avanti il progetto delle affiliazioni in Sardegna.
Giovane, dinamico e – stando a quanto lui stesso dichiara – innamorato della Sardegna, Giorgi non vede l’ora di stringere mani, conoscere piccole realtà locali e tuffarsi in questa nuova avventura. “La Sardegna ha un potenziale enorme a livello giovanile,” dice con passione il manager romano che si candida a fare da ponte tra Olbia e Lazio, rafforzando il legame tra le due società.
Alessandro Giorgi non sarà il protagonista solitario di questa missione, ma metterà le sue competenze al servizio di Fabrizio Lucidi, padre fondatore dell’accordo con la società capitolina. Insieme, i due si auspica formino una coppia vincente, complementare, capace di consolidare il settore giovanile e ampliare la rete di affiliazioni con altri club.
E per chi volesse saperne di più, il programma prevede due tipi di affiliazioni:
Affiliazione completa: un pacchetto all-inclusive con supporto tecnico, accesso alle iniziative con la Lazio e un unico denominatore comune: lo sponsor tecnico, perché, diciamolo, l’apparenza conta.
Affiliazione parziale: qui si punta sul “su misura”. La formula prevede pacchetti personalizzabili, studiati dopo un confronto tra il direttore delle affiliazioni e i rappresentanti delle società interessate. L’obiettivo? Creare un programma su misura che copra ogni aspetto, dal tecnico all’organizzativo, fino a quello sociale. Un approccio sartoriale, insomma, per chi preferisce crescere passo dopo passo.
Ma non finisce qui. L’Olbia made in Swiss Pro punta anche sul vivaio locale. Lo dimostra l’Open Day in corso al Bruno Nespoli, dove sono già iscritti ben 140 giovani promesse. Tuttavia, mentre si semina il futuro, il presente lascia qualche perplessità: i nodi relativi alle strutture dove i giovani potranno allenarsi sono ancora da sciogliere. E si spera che almeno rimangano sul territorio cittadino, evitando tour nei paesi limitrofi.
Passando alla prima squadra, il silenzio stampa sembra essere diventato un’arte. Nessuna notizia ufficiale su ritiro, rosa o programmazione. Nel frattempo, le scadenze si avvicinano: dal 4 al 10 luglio le squadre potranno iscriversi al campionato di Serie D, ma servono le liberatorie dei calciatori per lo stipendio di maggio, e quelle di giugno dovranno essere pronte entro il 20. La scorsa stagione, ricordiamo, è costata alla proprietà svizzera circa 150 mila euro al mese per mantenere i 38 calciatori in rosa.
Inoltre, il 15 luglio si discuterà il bilancio 2023/24, e finalmente si saprà qualcosa sullo stato di salute economica del club. Intanto, Benno Reaber, uomo chiave della proprietà, non è in città. Si spera che torni presto – magari con qualche “risorsa fresca” – per avviare la programmazione del prossimo torneo e, soprattutto, evitare di far vivere alla tifoseria un altro campionato da cardiopalma.
Insomma, tra giovani talenti, affiliazioni e misteri economici, l’Olbia Calcio sembra avere tutte le carte per far parlare di sé. Speriamo solo che, almeno stavolta, il finale sia all’altezza delle aspettative.