L’Olbia si allena da cinque giorni ad Arona, località piemontese dove la squadra bianca per un decennio aveva stabilito il proprio quartiere generale nel ritiro precampionato. Quest’anno, la nuova dirigenza ha voluto ripercorrere la strada di una volta, abbandonando, almeno per ora, l’inizio della preparazione a Buddusò, come fatto negli ultimi anni. Inutile cercare notizie per riempire pagine di giornali: da Arona non esce niente, tutto tace, silenzio strategico.
In questa fase, se si raffronta lo stato di avanzamento dei lavori dell’Olbia Calcio con altre squadre di serie D, si evince chiaramente un pauroso ritardo rispetto alle tabelle di marcia. Appare normale, quindi, che alcuni contratti non siano stati ancora sottoscritti o che ci siano ritardi su certi progetti. Tuttavia, è importante sottolineare che la squadra gallurese ha avuto la certezza della partecipazione al campionato di serie D solo sul finire di luglio, mentre le altre compagini di categoria avevano già iniziato il ritiro. È quindi naturale pensare che tale ritardo non possa essere recuperato in cinque o sei giorni.
Da quanto si può intuire, la nuova dirigenza (Guido Surace e Benno Raëber), presente da alcuni giorni ad Arona, sta intensificando i contatti per scegliere le figure apicali all’interno della società, a cui attribuire ruoli e mansioni. Una volta stabilito “chi deve fare cosa”, si passerà ad annunciare la nuova nomenclatura societaria e, di conseguenza, anche la rosa dei calciatori. Su questo argomento non basta scegliere calciatori qualsiasi: una squadra di calcio non si fa dagli almanacchi, ma occorre esperienza, competenza e dedizione. Per questo Ninni Corda sta valutando con minuziosità e molta attenzione giocatori e ruoli, consultandosi anche con il tecnico Marco Amelia per coniugare le idee di gioco del mister con le abilità dei prossimi protagonisti.
Oggi è arrivato ad Arona anche il nuovo segretario, Federico Russu, al quale va l’incoraggiamento della nostra redazione. Nei prossimi giorni, si occuperà di contrattualizzare gli atleti che la società e il tecnico riterranno opportuno mantenere.
Insomma, per ora l’Olbia è in fase di costruzione dalla testa ai piedi. La società bianca è partita con almeno un mese di ritardo e con uno staff tutto da organizzare, dal vertice fino ai magazzinieri.
In tutto questo caos calmo, emerge un’apparente armonia di fondo che lega dirigenti, consulenti, addetti marketing e segreteria situazione questa che potrebbe essere già un buon passo avanti per operare – almeno internamente – in un clima di reciproca fiducia.