Siamo giunti alla prima giornata del girone di ritorno, con l’Olbia che si prepara ad affrontare il Cesena, attuale capolista che, nel girone di andata, ha conosciuto la sua unica sconfitta proprio contro i bianchi guidati da Leandro Greco. Il campionato era iniziato con i Guardiani del Faro che avevano l’ambizione di svolgere una stagione positiva, mirando alla salvezza con ampio anticipo, proponendo un gioco piacevole e dando spazio ai giovani, secondo l’ormai consolidata tradizione dell’Olbia.
Tuttavia, il percorso fin qui non ha rispecchiato interamente le aspettative. Nonostante il lancio di giovani talenti come Rinaldi, Mameli, Cavuoti, Motolese, Montebugnoli, Caggiu e Gennari, e nonostante si siano visti sprazzi di un gioco promettente, la strada per raggiungere la salvezza e continuare nella nona stagione consecutiva in Serie C si presenta ancora ardua.
Il 2024 ha preso il via con le dichiarazioni senza mezzi termini del Presidente durante la conferenza stampa di inizio anno: “Mi aspetto risultati migliori dal nuovo anno – dichiara Alessandro Marino – quanto fatto finora non è affatto soddisfacente. L’organico, ora migliorato con l’arrivo di Schiavone, non merita la posizione attuale. Chi non ha le giuste motivazioni può decidere di andare via.” Parole che vanno oltre la semplice critica, coinvolgendo tutti nei doveri e nelle responsabilità per il presente e il futuro.
In attesa della difficile trasferta contro il Cesena, Leandro Greco ha tenuto la consueta conferenza stampa pre-gara, evidenziando il lavoro svolto durante la settimana con queste parole: “La squadra aveva bisogno di prendersi una pausa per recuperare energie e autostima. Questa settimana abbiamo lavorato bene, recuperato alcuni giocatori infortunati, ma è evidente che nei momenti difficili come quelli vissuti nel mese di dicembre (5 partite, un solo punto guadagnato, 10 gol subiti e 0 realizzati), la migliore medicina è rappresentata dai risultati. Ora andiamo alla ricerca di un risultato positivo”.
Come si riparte dopo un terribile mese di dicembre?
“Si riparte dalle cose positive che abbiamo fatto. Come ho avuto modo di condividere con il Presidente, non tutto è da buttare. C’è molto da salvare, quindi ripartiamo cercando di migliorare alcuni aspetti tattici, analizzando gli errori commessi e i comportamenti in campo. L’attenzione è ora focalizzata sull’autostima, che la squadra deve recuperare al più presto. Anche se può sembrare banale, l’aspetto psicologico rappresenta uno snodo cruciale per noi che dobbiamo affrontare un percorso specifico”.
Mister le 12 reti segnate rappresentano un segnale oggettivo sulla scarsa propensione al gol?
“Il problema legato al gol non si limita unicamente alla fase finale di un approccio tattico. Non mi nascondo dietro un dito e riconosco anche i miei errori, ma nell’analizzare questo dilemma devo sottolineare che spesso sono gli episodi che non hanno girato a nostro favore. L’analisi coinvolge l’insieme delle partite giocate. Se poi analizzo la partita con la Spal, ad esempio, l’unica vera occasione da gol l’abbiamo creata noi con il colpo di testa di Ragatzu; loro poi hanno segnato due gol su singoli episodi a noi sfavorevoli. Da inizio campionato, la squadra ha messo in campo azioni e sviluppato un gioco che, se oggi avessimo tre punti in più in classifica, cambierebbe la percezione del nostro percorso. Tutti gli sforzi profusi, purtroppo, non si sono tradotti in gol, generando un senso di sfiducia all’interno del gruppo che sta intraprendendo il proprio percorso. In qualità di tecnico, la mia responsabilità è analizzare attentamente le dinamiche del gruppo e interrogarmi su cosa il nostro modo di giocare abbia effettivamente prodotto. Pur riconoscendo che tutto può essere migliorato, è essenziale concentrarsi sul reale problema della squadra, evitando soluzioni improvvisate e orientandoci verso una crescita costruttiva. Il nucleo del problema risiede nel fatto che alcuni episodi non hanno giocato a nostro favore. Voglio essere onesto e ammettere anche i miei errori in questo contesto. Tuttavia, il calo significativo dell’autostima della squadra è principalmente dovuto alla mancanza di risultati positivi che stentano ad arrivare”.
In questo momento, si guarda alle prossime tre partite (Cesena, Vis Pesaro, Torres) o si vive alla giornata?
“Penso solo alla partita contro il Cesena. Dopo, ragioneremo sul prossimo incontro. Quindi, massima concentrazione sulla gara di domenica”.
Come si affronta la capolista?
“Affrontiamo la capolista cercando di giocare una partita perfetta, che includa qualità di gioco, sacrificio, capacità di saper soffrire tutti insieme e un po’ di fortuna, che non guasta”.
Si può battere il Cesena?
“Noi lo abbiamo dimostrato! Se vado a rivedere la partita di andata, all’epoca avevamo un mese e mezzo di preparazione alle spalle, l’autostima era alle stelle e i ragazzi erano consapevoli che si poteva fare male al Cesena. Io non vado a cercare alibi, ma gli episodi spesso fanno la differenza”.
Che sia l’inizio di un nuovo periodo? La parola passa al campo, domenica stadio Dino Manuzzi di Cesena ore 16,15.