Nella mattinata del 23 gennaio 2025, la Guardia di Finanza del Gruppo Olbia ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Tempio Pausania, nei confronti di tre persone ritenute responsabili di bancarotta fraudolenta aggravata.
L’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, ha svelato un sofisticato schema di frode fiscale e distrazione di beni aziendali. La strategia ruotava attorno a una “Bad Company”, intestata a un prestanome e gravata da ingenti debiti fiscali che trasferiva risorse e attività a nuove entità, le cosiddette “New Company”. Queste ultime, sfruttando la stessa rete di dipendenti, fornitori e clienti, proseguivano l’attività evitando responsabilità patrimoniali e fiscali, almeno nelle intenzioni.
Tutte le società coinvolte risultano riconducibili a una coppia di imprenditori olbiesi (F.S. 73 anni e Z.S. 62 anni), operanti nel settore dei servizi all’impresa. Nei loro confronti è stata applicata la misura degli arresti domiciliari, mentre la prestanome è stata sottoposta al divieto di esercitare incarichi direttivi in società e imprese.
Le misure cautelari si basano sugli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini, condotte dal gruppo specializzato in reati economici della Procura di Tempio Pausania, diretto dal Procuratore della Repubblica. Come precisato nella nota stampa autorizzata dall’Autorità Giudiziaria, i provvedimenti adottati si riferiscono esclusivamente alla fase cautelare e sono soggetti a eventuali sviluppi, tra cui il giudizio di merito o l’intervento del Giudice del Riesame.
L’operazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro le frodi fiscali e i reati economici, evidenziando l’impegno delle Fiamme Gialle e della magistratura nel contrastare comportamenti che danneggiano il tessuto economico e sociale.