★VIDEO★ OLBIA. Bello lo spettacolo di Sfera, niente da dire. Quando sono saliti sul palco i Black Eyed Peas, però, si è vista e sentita tutta la differenza. Stop ai suoni di plastica, di autotune a manetta e bassi talmente corposi da far vibrare i capelli ai 26mila dell’Olbia Arena. Perchè quando si suona dal vivo la musica cambia semplicemente perché è musica e non un prodotto chimico di circuiti integrati e nano particelle.
E se Sfera vieta ai media (anche locali come noi) di registrare video, i BEP si lasciano filmare senza alcun problema. D’altronde in circa trent’anni di carriera non devono dimostrare niente a nessuno. Dai tempi di Fergie Ann Ferguson, vera perla dei Black Eyed Peas, all’attuale cantante filippina J. Rey Soul capace di accendere il pubblico già al primo urlo, il gruppo statunitense fa volare il Festival ben oltre il recinto dell’Olbia Arena.
E finalmente si sono sentite chitarre toste, rullanti e casse umane, bassi veri e, soprattuto, voci a tono. Ben inteso, i sitentizzatori li usano anche loro. Will.i.am e Taboo, però, li utilizzano come una spezia per aggiungere colori ai loro pezzi. Non per farsi aiutare ad arrivare a tenere tonalità dove non arriverebbero come troppo spesso si sente in certa musica, compresa la nuova onda italiana di tormentoni.
A dirla tutta il cambio scena nella sera 3 del Red Valley ci voleva proprio. Anche se è avvenuto all’una e trenta del mattino. Non fosse altro perché i Black Eyed Peas hanno onorato l’arte della musica e non la fiction. Di seguito il video di “Boom Boom Pow” ▼