OLBIA. Sabato 12 ottobre, ore 10:00, presso il museo archeologico si terrà la cerimonia conclusiva dell’ottava edizione del Premio nazionale enoletterario Vermentino. L’evento, che rientra nella settimana di “Benvenuto Vermentino”, sarà presentato dall’attore Neri Marcoré, affiancato dagli studenti del Liceo classico Antonio Gramsci di Olbia sotto la supervisione dell’attore Daniele Monachella.
Il premio, promosso dalla Camera di Commercio di Sassari, coinvolge produttori vinicoli e partner locali, puntando alla promozione della cultura e del territorio. Tra i finalisti si distinguono cinque opere selezionate su 24 candidature: “La taverna degli assassini” di Marcello Simoni; “I fiori hanno sempre ragione” di Roberta Schira; “Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini; “Il campo di Gosto” di Anna Luisa Pignatelli e “Notte di vento che passa” di Milena Agus.
“Il Premio evidenzia anche in questa occasione contenuti interessanti sotto il profilo culturale e della crescita territoriale, in un percorso di crescita continuo e sempre più ricco – dichiara la presidente della giuria, Maria Amelia Lai – capace di coinvolgere tutta Italia con i suoi territori le sue esperienze e le sue storie. Ecco perchè il nostro Premio enoletterario rappresenta davvero un evento unico per tutto il nostro territorio”.
Sarà premiato l’autore primo classificato, e la Giuria attribuirà una menzione intitolata “Premio Territorio” e, con precise motivazioni, altre menzioni speciali. Il Premio per il primo classificato consiste in un Voucher di ospitalità per due persone di una settimana in Gallura, comprensivo di visite guidate alle produzioni vitivinicole.
Dalla scorsa edizione, inoltre, il Premio pone la sua attenzione anche alla capacità delle opere selezionate di valorizzare la territorialità identificando luoghi, aspetti culturali locali, ambientando le storie in contesti regionali, cittadini o rurali ben precisi. Per questo la giuria ha assegnato anche quest’anno una menzione speciale ad hoc intitolata “Premio Territorio”, attribuita a quel volume che più di tutti ha colto questo aspetto mediante l’espressione narrativa.
































