OLBIA. Un’attesa lunga anni si chiude con la fumata bianca dell’adozione del Piano Urbanistico Comunale di Olbia, formalizzata dopo la pubblicazione della variante generale del Piano di assetto idrogeologico (PAI), avvenuta il 2 gennaio 2025.
“Beh, se dovessimo dire una cosa importante, è questa: era ora! – ha detto il sindaco Settimo Nizzi in apertura del suo intervento -. Era ora per motivi ben conosciuti da tutti noi”.
Il percorso è partito formalmente nell’estate del 2020, quando il Comune approvò il piano e ricevette il via libera per procedere all’adozione. Tuttavia, l’iter si fermò in attesa dell’adeguamento al PAI, condizione ritenuta imprescindibile dalla Regione per proseguire verso l’approvazione.
“Mandammo tutto a Cagliari – ha ricordato Nizzi – e la Regione rispose con un documento di 150 pagine. Tutto si fermò, in attesa della pubblicazione sul Buras del piano di assetto idrogeologico del Comune”.
Da quel momento, ha spiegato il primo cittadino, si è lavorato su una complessa revisione tecnica e normativa. Il Comune ha recepito la gran parte delle osservazioni regionali, adottato la copianificazione e adeguato il piano al Piano Paesaggistico Regionale.
“Oggi abbiamo uno strumento più snello – ha detto il sindaco – dimensionato in senso negativo rispetto alle previsioni di vent’anni fa, che va incontro alle esigenze dei nostri concittadini, in particolare delle aziende agricole penalizzate dalla presenza eccessiva delle zone H”.
L’evento alluvionale del 2013 ha segnato una cesura. “Circa 15.000 case e ettari di terreno edificabile rimasero bloccati – ha sottolineato Nizzi –. Oggi, con la pubblicazione del nuovo Pai, tutto è stato chiarito. Abbiamo normato le zone HI4 e ridotto enormemente le aree soggette a vincolo”.
Il piano urbanistico è stato pensato per uno sviluppo decennale: “Non abbiamo programmato uno sviluppo da decine di migliaia di nuovi abitanti – ha precisato il sindaco –. L’orizzonte è di 10-15 anni. Chi verrà dopo potrà adattarlo ai tempi”.
Spazio anche a riflessioni sul caro-casa e sulla crisi degli affitti: “I costi sono lievitati perché non si costruisce – ha detto Nizzi –. Spero che molti imprenditori inizino ora a costruire e che il governo nazionale riformi le norme sugli affitti. Oggi nessuno affitta più, tutti fanno B&B”.
Infine, un accento è stato posto sulla qualità urbana e sulla visione di sviluppo inclusivo: “Abbiamo curato la viabilità e pensato alle aree verdi e sportive. Se abbiamo ridotto lo sviluppo a Porto Rotondo e San Pantaleo è per preservarne la qualità. Olbia è una città dove si vive bene e che vuole continuare su questa strada”.
Il nuovo piano urbanistico, ha concluso il sindaco, “è uno strumento moderno per una città moderna, che intende far convivere tutte le attività imprenditoriali senza che nessuna prevalga sull’altra”.
Cosa significa l’adozione del PUC:
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Zonizzazione del territorio: suddivide il territorio comunale in zone omogenee, ciascuna con specifiche destinazioni d’uso e parametri urbanistici.
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Programmazione dello sviluppo urbano: individua le aree destinate a nuovi insediamenti residenziali, produttivi e turistici, nonché le zone da riqualificare.
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Tutela del patrimonio ambientale e culturale: definisce vincoli e prescrizioni per la salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistiche e storiche.
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Pianificazione delle infrastrutture: prevede la realizzazione e l’ammodernamento di reti viarie, servizi pubblici e attrezzature collettive.
Impatti del PUC sulla città
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Chiarezza normativa: fornisce un quadro regolamentare certo per cittadini, imprese e professionisti, facilitando la programmazione e l’autorizzazione degli interventi edilizi.
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Sviluppo ordinato: orienta la crescita urbana in modo coerente, evitando fenomeni di espansione incontrollata e consumo eccessivo di suolo.
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Attrattività per investimenti: una pianificazione chiara e condivisa può incentivare investimenti pubblici e privati, favorendo lo sviluppo economico locale.
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Miglioramento della qualità della vita: attraverso la previsione di spazi verdi, servizi e infrastrutture, contribuisce al benessere dei residenti.
Iter di approvazione del PUC
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Adozione comunale: il Consiglio comunale adotta il PUC in via preliminare (Siamo in questa fase).
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Deposito e osservazioni: il piano viene depositato per la consultazione pubblica, durante la quale cittadini e enti possono presentare osservazioni.
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Controdeduzioni: il Comune esamina le osservazioni ricevute e approva il piano in via definitiva, apportando eventuali modifiche.
- Trasmissione alla Regione: il piano approvato viene trasmesso alla Regione per la verifica di conformità con la normativa vigente, inclusi il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI).
- Esame regionale: la Regione, attraverso i suoi servizi competenti, esamina il piano e può: approvarlo; richiedere modifiche; esprimere un parere negativo.
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Pubblicazione: una volta approvato, il PUC viene pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS), diventando efficace.
È importante sottolineare che, in presenza di vincoli paesaggistici, l’approvazione regionale è obbligatoria anche per i piani attuativi del PUC, come i piani di lottizzazione, che devono ottenere il nulla osta paesaggistico prima di diventare efficaci