Si è concluso con una piena assoluzione il processo a carico di un giovane di 22 anni accusato di violenza sessuale ai danni di una minore. Il Tribunale di Tempio Pausania ha pronunciato la sentenza nella giornata di ieri, riconoscendo l’insussistenza totale del fatto e assolvendo l’imputato con la formula più ampia: “Perché il fatto non sussiste”.
La vicenda risale al 17 luglio 2022, quando il giovane era stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di aver indotto una ragazza di 17 anni a compiere atti sessuali, in circostanze che – secondo l’ipotesi accusatoria – vedevano la minore in uno stato di ebbrezza e malessere fisico.
Nel corso del dibattimento, durato quasi tre anni, il legale della difesa, Marzio Altana, ha condotto una linea argomentativa che ha progressivamente smontato le tesi dell’accusa, evidenziando l’assenza di riscontri oggettivi e l’inconsistenza delle prove.
La sentenza è stata pronunciata dal giudice Alessandro Cossu, che ha accolto in pieno le richieste difensive, restituendo al giovane la piena dignità personale e sociale, dopo un procedimento che ha avuto un impatto pesante sulla sua vita e su quella dei familiari coinvolti.
Nel processo, il pubblico ministero era Mauro Lavra, anch’egli ha chiesto l’assoluzione per l’accusato, mentre la parte civile era rappresentata dall’avvocato Dario Pellegrino.
Con la decisione del Tribunale, si chiude un capitolo giudiziario che ha segnato profondamente i protagonisti, ma che si conclude con un esito chiaro: nessuna violenza è mai avvenuta.