OLBIA. Olbia, prima città ad aver imposto i 30 chilometri orari per le auto, spinge sulla mobilità sostenibile. Il centro gallurese è infatti tra i venti Comuni italiani selezionati da Legambiente per la campagna itinerante “Città 2030. Come cambia la mobilità”.
“L’istituzione nel 2021 di “Città 30 km/h” ne ha fatto un’esperienza pilota che vogliamo valorizzare per diffondere questo modello sia nei confini regionali che a livello nazionale – ha dichiarato Marta Battaglia, presidente Legambiente Sardegna durante la pedalata organizzata sul lungomare -. Olbia si sta muovendo nella giusta direzione anche con la diffusione di colonnine per la ricarica di mezzi elettrici. Le ripercussioni di scelte lungimiranti si vedono anche dal punto di vista dell’inquinamento e della qualità dell’aria”.
Le bici a Olbia, però, sono ancora troppo poche. “È arrivato il momento di passare all’azione – così Antonella Sciola, assessora all’Ambiente del comune di Olbia -, cercare di parlarne di più e noi stessi provare a raggiungere punti della città con la bicicletta. Non è necessario soltanto andare a fare una scampagnata in bici. A volte, infatti, si potrebbe lasciare la macchina a casa e magari utilizzare la bici o fare una passeggiata. I benefici non sono solo di tipo ambientale”.
Le piste ciclopedonali verranno completate entro la fine del 2025, come ha sottolineato l’assessora Sciola. Tra queste, quella del Cipnes dotata di un impianto fotovoltaico in grado di produrre ogni anno oltre 2,5 megawatt di energia elettrica. “Io spero che in un paio di mesi, massimo entro l’anno, si possa riuscire a completare l’opera e poterla inaugurare” ha detto Livio Fideli, presidente del Cipnes.
Alla mattinata dedicata alla mobilità sostenibile hanno partecipato anche Sonia Sposito, presidente circolo locale Legambiente, e Simona Calcina e Jessica Atzori di Hub.Mat impegnata nella promozione della mobilità inclusiva a Olbia. Nell’ambito del progetto “Mezzo (1/2)”, finanziato dalla Fondazione con il Sud, l’associazione ha introdotto cargobike e bici “inclusive”, adatte anche a chi non utilizza la bicicletta a causa di problemi di equilibrio e alle persone con disabilità. L’evento si è chiuso con la musica degli Estemporanea.