OLBIA. Niente consegne fino a quando non verranno ascoltati. Quaranta dipendenti di Glovo, azienda leader nel ritiro e consegna di prodotti, stanno scioperando in queste ore. Chiedono di essere equiparati agli altri colleghi di tutta Italia.
“Per ogni ordine riceviamo una paga minima che parte dai 2 euro – spiegano i lavoratori -. A questa si aggiunge un bonus che varia in base all’orario di lavoro e il nostro è quello più basso di tutto il Paese. Consegnamo ordini per i quali prendiamo 2 euro e venticinque centesimi, facendo chilometri su chilometri con un mezzo di nostra proprietà. Pochissimi soldi se pensiamo a tutte le spese che dobbiamo sostenere, dato che siamo liberi professionisti con partita Iva e paghiamo un commercialista. Siamo dipendenti – continuano – ma senza alcun diritto, malattia, ferie o giorno libero settimanale”.
Soltanto tre dipendenti hanno deciso di non aderire allo sciopero e il servizio, in una città come Olbia che soprattutto in estate supera abbondantemente i 60mila abitanti, è nettamente rallentato. “Chiediamo che i nostri diritti vengano tutelati – dicono i rider -. Non abbiamo un contatto diretto con l’azienda e possiamo interfacciarci soltanto con l’assistenza da dove veniamo informati che il nostro caso verrà riportato a chi di competenza e niente di più”. La protesta, come spiegano i lavoratori, andrà avanti a oltranza. Il loro obiettivo è seguire questa linea per essere ascoltati una volta per tutte.