OLBIA. Oltre 3.200 vittime sulle strade italiane nel 2023 e 115 decessi registrati in Sardegna nel 2024. Numeri che raccontano una vera e propria emergenza e che sono stati al centro del convegno organizzato da Equilibrio Sicurezza, il sindacato dei poliziotti, al museo archeologico di Olbia.
La giornata, dedicata al tema delle dipendenze giovanili e alla sicurezza stradale, ha visto la partecipazione di esperti, forze dell’ordine, medici e ospiti di rilievo come Valentina Vezzali, ex campionessa di scherma ed ex sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, e don Antonio Coluccia, sacerdote pugliese da anni sotto scorta per la sua attività contro la criminalità organizzata.
Nel corso dell’incontro, moderato da Augusto Ditel, è stata sottolineata la necessità di un comportamento prudente alla guida, anche alla luce del nuovo Codice della strada: “Velocità pericolosa, mancata precedenza e comportamenti imprudenti restano tra le principali cause di incidenti. La prudenza è necessaria sempre, anche avvicinandosi a un incrocio e quando si ha la precedenza”.
Un focus particolare è stato dedicato alla guida in stato di alterazione psicofisica, causata dall’uso di alcol e droga, fattori che incidono sull’11% degli incidenti accertati dalla Polizia Stradale nella provincia di Sassari. È stato posto l’accento sull’utilizzo della marijuana (THC), percepita spesso come meno pericolosa. “La sostanza riduce i riflessi e compromette la capacità di prendere decisioni rapide, aumentando il rischio di incidenti – è stato spiegato agli studenti delle scuole superiori -. Inoltre, il THC rimane rilevabile nel sangue fino a 30 giorni, il che comporta conseguenze significative alla luce delle nuove normative. Se sei coinvolto in un incidente, anche se hai fatto uso di sostanze una settimana fa, i test lo rileveranno e scatteranno le sanzioni”.
Valentina Vezzali, nel suo intervento, ha evidenziato il valore dello sport come strumento di formazione personale e sociale: “L’attività fisica ha un valore incredibile sotto molti aspetti: insegna le regole, il rispetto delle stesse, il gioco di squadra e richiede sacrificio e dedizione per raggiungere obiettivi. Vivere in un ambiente sano non solo permette di formarsi e diventare campioni, ma soprattutto di diventare cittadini migliori”.
Parole di profonda riflessione anche da don Antonio Coluccia, figura simbolo della lotta alla droga e alla mafia: “Invito i ragazzi a vivere intensamente, impegnarsi nella società e avere passione per la vita e il territorio in cui abitano. La droga è una grande illusione; non ho mai visto una persona drogata felice. Essa nega il valore della vita”.
Alla giornata hanno partecipato Polizia di Stato, Polizia Stradale e Locale, e specialisti, tra cui gli psichiatri Paolo Milia e Gian Mario Fois, che hanno offerto un momento di confronto importante sulla necessità di promuovere la cultura della sicurezza e della responsabilità. Il messaggio finale è stato rivolto ai giovani presenti in sala: “Non fatevi guidare da queste sostanze, siete voi che guidate. Fino al 90% degli incidenti può essere evitato”.