Dopo gli insulti ricevuti nel corso del Consiglio comunale di due giorni fa, il consigliere Piro ritorna a freddo sull’episodio mentre Nizzi si giustifica: “In merito a quanto accaduto in seno al consiglio comunale – dice Piro – da amministratore con oltre 20 anni di esperienza, da uomo liberale di centro destra, dichiaro la mia più ferma condanna in merito alle esternazioni a me rivolte dal primo cittadino”.
E aggiunge: “Con l’arroganza e la dialettica scurrile che ormai caratterizza questa amministrazione, non sì è offeso il consigliere comunale, ma si è offesa la massima istituzione cittadina, il Consiglio Comunale, si è offesa l’intera comunità. Questi sono comportamenti inaccettabili, simbolo di una politica ormai in degrado, condotta sulla prepotenza e fondata sull’aggressione personale.
Chi non è in grado di controllare le proprie azioni non può ricoprire il ruolo di primo cittadino di Olbia, è opportuno che vengano rassegnate le dimissioni da tale incarico. Altresì non posso che sottolineare la gestione totalmente inadeguata dei lavori del Consiglio Comunale, che per opera Presidente, non è riuscito ad impedire che tali atteggiamenti, venissero ripetuti per ben quattro volte durante la stessa seduta di Consiglio Comunale”.
Dal canto suo il sindaco Nizzi ammette di aver perso le staffe: “Mi spiace aver sollevato i toni – dice il sindaco – ma un consigliere non può accusare l’amministrazione di aver prodotto atti illegittimi. Noi ci siamo sentiti offesi. Creare atti illegittimi e, dunque, fuori dalla legge, è un’offesa che non ha alcuna giustificazione politica e va ben oltre la libertà di critica. Questo mi ha fatto saltare i nervi. Accusare in pubblico un sindaco di andare contro la legge è un’azione che non potevo tollerare a costo di usare un linguaggio estremo. La mia è stata una reazione”.
































